#StoriedelParco, Aurora Esabotini: “Come la vita mi ha insegnato a combattere”
“Un corridoio triste, un palloncino di Titti in mano. Io su una sedia a rotelle spinta dalla mamma”. E’ questa l’unica fotografia conservata nell’album dei ricordi di Aurora Esabotini relativa al periodo che l’ha vista per quasi tre mesi ospite di un ospedale.
Correva l’anno 2008, Aurora stava per compiere sei anni quando due ictus segnarono inevitabilmente il suo percorso di vita. Una lunga e costante riabilitazione, ancora oggi parte della sua quotidianità, le ha permesso di tornare a camminare.
Dall’età di sei anni, Aurora ha dovuto abbandonare gran parte della spensieratezza che anima tutti i bambini. Non è un caso se, undici anni più tardi, si considera una ‘giovane ma grande’.
“Me lo dicono tutti, mi riconosco in questa definizione. Spesso non riesco ad avere la leggerezza dei miei coetanei ma non lo vivo come un problema. Gli eventi che hanno scosso la mia vita mi hanno dato una forza particolare, un carattere determinato che è la molla che mi fa andare avanti nei momenti difficili”.
L’acqua come un mondo subacqueo nel quale rifugiarsi. Dopo aver praticato danza per qualche anno, Aurora trova nel nuoto il suo ambiente ideale. La passione fa presto ad andare a braccetto con un talento naturale.
“Ho iniziato nel 2013, su suggerimento di mia madre. Era lo sport migliore per riabilitare la parte destra del mio corpo dopo i due ictus, me ne sono innamorata subito.
Praticare nuoto mi dà qualcosa di speciale. Il contatto con l’acqua mi fa sentire più viva, è una sensazione difficile da spiegare”, racconta Aurora, ospite del Parco Caserta da più di un anno.
Lo spirito determinato e combattivo ha permesso alla giovane nuotatrice reggina di ottenere importanti successi. Medaglia d’oro nei 50m stile e 100 dorso ai campionati giovanili, medaglia d’argento ai Campionati Assoluti di Busto Arsizio.
“Non mi aspettavo tutti questi successi. Seguo i consigli dei tecnici, punto sempre a migliorarmi. Nei periodi difficili, lo sport è la musica sono i miei appigli. Mi aiutano ad affrontare le difficoltà, mi offrono la forza che in alcuni momenti non ho”.
La famiglia, assieme agli amici più stretti, rappresentano la roccia sulla quale Aurora sa di poter sempre contare.