Aristide Bava
SIDERNO – Una volta era un luogo ideale della città. Sede di incontri , luogo di giochi per i bambini e di discussioni sociali. Un bel polmone verde ubicata tra il lungomare e la strada ferrata dove era piacevole sostare anche per l’aria salubre che si respirava. Adesso ha perduto tutta la sua dignità . Parliamo della Villa comunale le cui pietose condizioni sono state evidenziate da Francesco Romeo cittadino sidernese molto attento alle problematiche sociali della città che racconta in un suo scritto che facendo una passeggiata sul lungomare ha deciso di andare a vedere ” quello che un tempo è stato uno dei posti più iconici e belli della nostra città” Romeo racconta che ha sempre amato la Villa comunale e ricorda che quando era piccolo era uno dei luoghi di ritrovo e di gioco preferiti da quelli della sua generazione che si accontentavano di giocare ” a mucciateglia (nascondino), guardia e ladri, le gare con le bici, “a singa a longu”…e poi ricorda la fontanella, la bellissima magnolia al centro della villa, il profumo dell’erba appena tagliata: Un amarcord che fa tornare alla mente i tempi belli e gloriosi di una Siderno che è sempre stata un punto di riferimento per l’intera fascia ionica reggina. Lo sfogo di Francesco Romeo continua “mi guardo intorno -dice – e provo un grande senso di vergogna per la mia città…erbacce, rifiuti, incuria, abbandono…certo non mi aspettavo di fare un tuffo nel passato, ma quello che vedo oggi mi delude, mi indigna profondamente, mi fa arrabbiare. Vado via pieno di tristezza, – aggiunge – e nella mia mente tornano tanti momenti felici in netta contrapposizione con la dura e vergognosa realtà che sono costretto a toccare con mano. La sua ultima considerazione : ” è vero il passato non può tornare, ma ci sono luoghi che hanno il diritto di mantenere immutata la loro dignità e la loro bellezza”. poi l’augurio che il primo cittadino Maria Teresa Fragomeni prenda atto “dell’obbrobrio tanto vergognoso e infamante per la città”. In molti ricordano , in aggiunta a quanto scritto da Francesco Romeo che fino agli anni 60 all’interno della Villa comunale esisteva ” Il Lido dei sogni” chè è stato uno dei primi locali da ballo dell’estate della Locride di quei tempi. Un luogo che aveva un fascino notevole e che richiamava gente da vari Comuni della provincia reggina. Anche il Lido dei sogni, con la nascita di altre strutture più moderne e funzionali, venne poi smantellato per lasciare spazio al verde con la speranza che la Villa comunale continuasse a mantenere il suo fascino. Così non è stato e adesso le sue condizioni sono diventate decisamente precarie come ha raccontato Francesco Romeo nel suo sfogo che, tra l’altro, molti cittadini, soprattutto quelli che hanno vissuto i “tempi d’oro” della Villa comunale certamente condividono. L’augurio è che Maria Teresa Fragomeni tenga conto di quanto riportato. Ripulirla e renderla fruibile è il meno che si potrebbe fare in tempi più o meno brevi. Probabilmente una iniziativa del genere non necessiterebbe neppure di una grande spesa.
Nella foto Un aspetto attuale della Villa comunale