SIDERNO – UNA PISTA CICLABILE INUTILE

Aristide Bava
SIDERNO – La pista è stata realizzata circa quattro anni addietro ed è certamente uno dei lavori effettuati a Siderno negli ultimi anni maggiormente osteggiati dalla cittadinanza. Parliamo della Pista ciclabile che attraversa buona parte del centro abitato e che – lo si è ampiamente verificato già dopo pochi mesi dalla sua realizzazione – non solo non serve a nulla perchè non corrisponde alle esigenze per le quali è stata progettata – raggiungere con la bicicletta scuole, strutture ed edifici pubblici – ma ha finanche penalizzato la circolazione stradale della città perchè molte strade sono state inutilmente ristrette. E alcune di queste proprio nel centro cittadino. Nella sostanza non è servita a nulla e, adesso, rimane abbandonata a se stessa. E , se nei primi tempi della sua realizzazione in qualche maniera dava alla città, anche se solamente sul piano visivo, un aspetto più moderno, adesso le sue condizione, decisamente deteriorate, sono solo un segno di degrado. Col passare del tempo la situazione si è deteriorata con tutta una serie di considerazioni negativa. Probabilmente è il segno evidente di quando si progettano opere solo per spendere soldi e non già per favorire lo sviluppo di una città. Tra l’altro gli stessi amministratori del tempo ( stiamo parlando dell’ amministrazione Fuda ) che si erano trovati con la pista ormai in fase di ultimazione avevano pubblicamente anticipato che avrebbero “rivisto” la pista per cercare di renderla più fruibile e comunque meno dannosa per la circolazione, soprattutto per le delimitazioni di plastica gialle e per i “birilli” che di fatto erano d’intralcio alla carreggiata, limitavano i parcheggi e creavano complicazione alla circolazione delle auto. Purtroppo il tempo è passato invano e la pista ciclabile si porta appresso tutti i suoi aspetti negativi con l’aggravante che, adesso, è “sgangherata” e brutta anche da vedere. Insomma è una penalizzante e scomoda realtà che è necessario cancellare. La prima incombenza potrebbe essere, intanto, quella di togliere nell’immediato, dall’asfalto, delimitazioni e “birilli” che occupano la carreggiata anche perchè è ben chiaro che la pista non viene usata da nessuno e quel tipo di oggetti servono solo a limitare i parcheggi delle auto ed impediscono la circolazione. Senza la presenza dei “birilli” i danni rimarrebbero limitati perchè gli spazi tornerebbero ad essere utilizzati anche se il tracciato della pista venisse lasciato sull’asse stradale. E, una volta eliminate queste inutili barriere, si potrebbero anche rivedere alcune scelte viarie fatte negli ultimi tempi relative a nuovi sensi unici che non hanno molto convinto la cittadinanza. Anche in questo la “pista” si porta appresso ulteriori responsabilità. Una riorganizzazione del sistema stradale deve essere sviluppato per garantire che gli interventi, nella loro complessività, siano in grado di produrre un miglioramento funzionale dell’intero sistema generale della circolazione. E sino a quando esisterà l’attuale pista ciclabile ciò – è evidente – non sarà possibile. Bisogna, dunque, valutare la possibilità di mettervi mano e sanare quanto è possibile sanare.

nella foto – Le pietose condizioni della pista in una delle tante vie della città (via Torrente Novito )