Aristide Bava
SIDERNO – L’ ex assessore comunale Antonio Commisso “entra” nel dibattito che si è aperto dopo la presa di posizione di Pino Mammoliti, già consigliere di Locri, sulla possibile conurbazione tra Siderno e Locri. ~ Ho letto con molta attenzione – scrive Commisso – le parole del caro Pino Mammoliti in una nota scritto a cuore e mente aperte. Credo nelle sue parole e non ho dubbi sulla genuinità delle sue idee che, a molti, sono sembrate innovative. Tuttavia alcune considerazioni bisogna farle. E bisogna farle soprattutto per l’eco e le reazione che ci sono state alle parole dell’avvocato Mammoliti. Sono in molti infatti ad essersi accodati al suo scritto. Ora io vorrei chiedere a tutti coloro che veramente sono d’accordo con Pino, se conoscono il contributo, in anni e anni di attività politica e istituzionale da parte di politici, di associazioni e imprese locresi, che andasse nella direzione della conurbazione delle due città più grandi della locride? Mi basterebbe una sola cosa (una) che facesse il paio con tutta questa ritrovata voglia di unione di intenti”. Detto ciò l’ex assessore comunale aggiunge “.Nel mentre aspetto che mi sia illuminata la strada delle gesta conurbative voglio ricordare quello che Siderno, invece, con i fatti, per il tramite dei suoi cittadini e rappresentanti istituzionali e politici, ha fatto verso questa affascinante idea inclusiva: Quando il senatore Pietro Fuda – dice Commisso – da presidente della provincia, inondava di progettazione e risorse al fine di unire Locri e Siderno, grazie ai fondi PRU dalla parte a sud del novito si pensava ad impedire che le opere venissero realizzate con lungaggini e cavilli; Quando Siderno pensava ad un impianto depurativo consortile, includendo anche Locri, gli amici vicini collaboravano non pagando le loro quote spettanti per i costi di gestione e di depurazione facendo gravare tutto sulle casse comunali Sidernesi; quando Siderno programmava lo sviluppo territoriale guardando Locri i nostri cugini ideavano il nuovo PSC guardando a monte invece che al loro fianco; quando l’ospedale di Siderno, polmone della sanità locridea, veniva vergognosamente chiuso, gli amministratori pro tempore locresi non solo non spesero nemmeno una parola contro quella scelta scellerata, ma colsero l’emendamento Adamo Chieffallo come un atto di rafforzamento municipale a scapito dei vicini. Per non parlare – aggiunge Commisso – dei tanti giovani Sidernesi che hanno contribuito a fare esplodere il fenomeno notturno di una Locri bellissima. Mentre questi ragazzi abbattevano i muri del campanilismo, creando svago ed economica, a Locri si continuava a specchiarsi snobbando Siderno ed evitando di frequentarla persino per un caffè. Potrei continuare ma credo basti per farvi capire che le chiacchiere sono chiacchiere e che i fatti sono ostinati. Dalle parole di Pino Mammoliti colgo la voglia, finalmente, di guardare avanti, dimenticando quello che fino a oggi è stato. Ma è difficile essere ottimisti se se ne parla solamente a ridosso di importanti competizioni elettorali. E’ chiaro, insomma, stando alle considerazioni di Antonio Commisso ( che per la verità non sono solo sue…) che la strada da percorrere è ancora lunga. Bisogna insistere, però, non guardando più al campanile ma agli interessi economici e sociali che la conurbazione delle due città – e se vogliamo come dice anche Giovanni Calabrese, sindaco di Locri, ” allargata” anche ai paesi vicini – potrebbe portare all’intera fascia ionica.