Aristide Bava
SIDERNO – Si è svolto presso la sala dell’ Ymca l’annunciato convegno organizzato per mettere a fuoco le problematiche legate all’ impianto Tmb di Contrada San Leo che, secondo un progetto della Regione, si dovrebbe oltre che qualificare anche ampliare . I lavori moderati da Antonio Tassone, si sono aperti con dettagliato intervento di Francesco Martino, ambientalista ed esperto del settore che da anni segue le delicate vicende dell’impianto dei rifiuti e di altri problemi ambientali della cittadina. Martino ha evidenziato le riconosciute deficienze dell’impianto soffermandosi in particolare su possibili sostanze immesse nell’atmosfera malgrado le rassicurazioni venute dall’esame delle analisi lamentando anche il timore di possibile inquinamento del terreno. Ha inoltre evidenziato che un eventuale ampliamento del progetto è nettamente in contrasto con la volontà popolare e con le stesse indicazioni approvate dal consiglio comunale. E’ quindi intervenuto Damocle Argirò che, a sua volta, ha evidenziato che il Comitato nato sotto lo slogan ” Siderno ha già dato” chiede la chiusura dell’impianto al pari delle forze politiche e delle associazioni ambientaliste. Ha anche precisato che c’è un pool di avvocati che sta studiando a fondo la vicenda con l’intenzione di opporsi ad un eventuale ampliamento con ogni mezzo legale. Quindi Anna Romeo , già vicesindaco e assessore all’ambiente della città, che ha auspicato che la problematica non venga strumentalizzata in vista delle imminenti elezioni ritenendo, peraltro, che il progetto di ampliamento è anche attaccabile dal punto di vista legale. Maria Teresa Fragomeni, (candidata a sindaco) , senza voler fare – ha detto – dietrologia ha ricordato che i problemi dell’impianto dopo un periodo iniziale più o meno normale sono iniziati una diecina di anni addietro quando i rifiuti sono aumentati e l’impianto ha cominciato a non funzionare come doveva. Ha ricordato che ormai ci sono 53 comuni stabili a conferire a Siderno e che una buona metà di questi non fa la differenziata. Quindi la puzza per uno stoccaggio eccessivo dei rifiuti. Ha ricordato, peraltro, per tamponare il problema, la necessità di una discarica da realizzare in un territorio della Locride cosa però di cui si discute da tempo ma che non si riesce a risolvere perchè nessuno la vuole. In conclusione la proposta di un tavolo istituzionale permanente . Tra l’altro ha anche proposto che appena saranno definite tutte le candidature a sindaco ci sia una riunione collegiale e tutti i candidati ( a sindaco) assumano impegni precisi per il futuro. Ha fatto seguito un intervento di Antonio Cutugno ( candidato a sindaco) che ha ricordate alcuni suoi interrogativi alla Regione, sulla legittimità dell’impianto, auspicato la realizzazione di una discarica in altre zone del territorio della Locride ed ha anche evidenziato la stranezza dei continui incendi che interessano il “sistema rifiuti” meravigliandosi, peraltro, che qualche movimento sostiene il progetto di ampliamento. . Carmelo Tripodi, dal canto suo, ha richiamato la necessità di fare fronte unico senza richiamare pregresse responsabilità. Per avere risultati positivi – ha detto – partiti, movimenti e cittadini devono andare avanti insieme. L’ambientalista Arturo Rocca ha ricordato gli incendi che si sono verificati e gli sforzi che erano stati fatti per impedire che venisse realizzato a Siderno un biodigestore; ha anche lamentato gli impegni disattesi relativamente a soluzioni che non sono state ancora presi. Hanno preso, poi, la parola, con brevio interventi, anche altri cittadini che hanno ribadito di non volere più l’impianto a Siderno. L’incontro, per forza di cose, è rimasto interlocutorio e si è deciso, comunque, di continuare una battaglia unitaria con tecnici e avvocati con la proposta, anche, di una raccolta di firme per dire no ad ogni tipo di ampliamento dell’impianto.
nelle foto
la sala
Cutugno, Tassone, Argirò