Aristide Bava
SIDERNO – Si è tenuto presso la sala comunale un incontro tra i rappresentanti dei vari partiti locali, associazioni ambientaliste, la commissione straordinaria , e rappresentanti e tecnici regionali per mettere a fuoco la problematica dell’ impianto di smaltimento rifiuti di Contrada San Leo che da parte della Regione si vuole ampliare. L’incontro è stato caratterizzato da un serrato dibattito ma alla fine le proposte emerse sono state variegate tant’è che che oggi, venerdi si dovranno incontrare nuovamente partiti e associazioni per cercare di definire una proposta unitaria da sottoporre ai commissari che, a loro volta, dovranno elaborala formalmente e, poi, “girarla” alla Regione. All’incontro, come si diceva, oltre ai rappresentanti locali hanno partecipato anche i tecnici regionali che hanno fornito le loro indicazioni. Preliminarmente è intervenuto l’ex consigliere comunale Pietro Sgarlato affermando che per fare il previsto progetto di ampliamento delle nuove linee (legno, verde e secco) è necessaria una variante al piano regolatore ed essendo i commissari in regime di proroga, perché scaduti ad agosto, non avrebbero i necessari poteri. Da qui una specie di diffida dal procedere in tal senso. Ha preso, quindi la parola Mariateresa Fragomeni la quale ha proposto una soluzione per sospendere la procedura amministrativa del progetto di ammodernamento ed ampliamento, citando delle sentenze del tar Lazio in cui è previsto che i Commissari prefettizi non hanno il potere di intervenire sui piani regolatori ed atti straordinari dello stesso tipo. Ha anche offerto, gratuitamente, le professionalità del partito per approfondire questo aspetto. Il tutto in ogni caso legato ad una enunciata “questione di opportunità” da parte dei Commissari a lasciare la decisione alla imminente nuova amministrazione. Maria Teresa Fragomeni ha anche posto una precisa domanda e cioè ” se fosse possibile delocalizzare tutto l’impianto ad esempio nel sito dove era previsto originariamente al posto di quello attuale di contrada San leo. A parte le varie discussioni c’è stata anche l’illustrazione del progetto, che prevederebbe, per come è stato annunciato. un efficientamento della parte dell’impianto esistente (quindi con la stessa quantità di tonnellaggio sia di organico che di indifferenziato) e un “ampliamento” del solo spazio fisico per trattare i rifiuti. Oltre a ciò, si prevede, invece il vero ampliamento per le nuove linee di trattamento del secco, verde, legno (materiale tutto – è stato precisato – che non puzza). Sempre nel progetto è prevista una strada che porti da nord all’impianto per evitare il passaggio dei camion dal centro cittadino. L’esposizione è stata fatta dall’ Ing. Francesco Martino e subito dopo si è sviluppato un intenso dibattito che ha provocato, come si diceva, più proposte anche se
il capo struttura dell’assessorato regionale, dott.ssa Maffini, si è soffermata principalmente su quella avanzata da Mariateresa Fragomeni che si limitava a riqualificare l’esistente, senza aggiungere nuove linee, tenendo conto che la cittadinanza del posto è assolutamente contraria ad ampliamenti di sorta ma punta a garantirne un funzionamento regolare e, soprattutto l’eliminazione della puzza. Le considerazioni della Maffini non sono piaciute all’ex assessore Domenico Catalano che ha parlato a nome del movimento “Siderno nel cuore” precisando che i cittadini di Siderno puntano alla chiusura tortale dell’impianto. Pietro Sgarlato , dal canto suo ha proposto, invece, la chiusura della sola linea organica. Gli esponenti del Partito comunista hanno ravvisato la necessità di elaborare una proposta unitaria anche se tendenzialmente hanno espresso la convinzione che per eliminare la puzza servirebbe la chiusura dell’impianto. E’ intervenuto anche il candidato a Sindaco Antonio Cutugno ( Noi per Siderno) che ha posto una serie di interrogazioni tecniche . Alla fine la decisione del nuovo incontro previsto per oggi, ma quello che pare certo è un netto rifiuto all’ampliamento dell’attuale impianto.