Aristide Bava
SIDERNO – Una necessità che parte dal cuore pulsante della città. Questa volta l’appello per ripristinare l’ Ospedale di Siderno parte dagli organismi istituzionali locali in perfetta intesa con la Consulta comunale e il Coordinamento delle associazioni. I commissari straordinari del Comune Maria Stefania Caracciolo, Matilde Mulè e Augusto polito hanno indirizzato al Governatore Jole Santelli una apposita nota controfirmata da Ersilia Multari, presidente delal Consulta cittadina e Domenico Leandri, segretario del Coordinamento delle Associazioni per “far tornare a vivere una struttura che negli anni è stato il vanto della città, progressivamente depauperata dei suoi baluardi e dei suoi importanti presidi”. La richiesta appello riguarda appunto la messa in funzione del vecchio ospedale ” una struttura – dice la nota – in un primo momento abbandonata e successivamente parzialmente recuperata che aspetta ormai da anni di essere interamente utilizzata a vantaggio di tutta la Locride che ne ha gran bisogno”. La nota precisa che dopo i discorsi e i dibattiti che hanno alimentato nel corso degli anni il dibattito sulla struttura si era approdato alla possibilità ” ampiame3nte condivisa di realizzare con fondi che risulterebbero già stanziati da tempo la cosiddetta “casa della salute” con l’obiettivo di realizzare un importante presidio sanitario unendo in un unico centro le postazioni attualmente fornite dai medici di famiglia, dai pediatri, dagli specialisti ambulatoriali della guardia medica e dall’insieme dei servizi socio-sanitari per le tossicodipendenze , la salute mentale , l’assistenza domiciliare, la prevenzione ei consultori e le invalidità civili”. Quindi evidenziale altre possibilità che porterebbero a far diventare l’ex ospedale “un polo di eccellenza nel territorio calabrese” arrivando al momento attuale di grande emergenza si evidenzia che “non è possibile non prendere in considerazione questo “tesoro” che insiste nel territorio e che potrebbe essere reso tempestivamente fruibile con poca spesa per essere, poi, soprattutto riutilizzato”. Quindi la richiesta – appello con la considerazione finale che ” con essa aggiungeremo un altro significativo mattone, quasi una pietra angolare, nell’opera di ricostruzione e sviluppo del nostro territorio alla quale stiamo dedicando tutte le nostre forze ed energie. I tempi lo consentirebbero e noi tutti lo vogliamo”.