Aristide Bava
SIDERNO – L’ex primo cittadino Pietro Fuda ha dato la sua disponibilità a candidarsi nuovamente alla carica di sindaco di Siderno. Lo ha fatto nel corso di una conferenza stampa appositamente convocata presso l’ Hotel President nel corso della quale ha messo a fuoco anche molte vicende che si sono accompagnate al periodo della sua amministrazione prima dello scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose. Pietro Fuda a proposito della sua presunta incandidabilità ha dichiarato subito ai cittadini e alla stampa presente di essere “attualmente candidabile” e si è soffermato ad approfondire alcune motivazioni dello scioglimento del Consiglio Comunale. Su questo argomento, Fuda ha sottolineato che lo scioglimento è stato ufficialmente determinato solo sulla base di semplici sospetti. Si è, poi, soffermato sul fatto che si sta lavorando per modificare la legge, affermando che lui stesso ha dichiarato alla Commissione Affari Costituzionali la necessità di cambiare la normativa “per evitare che si continuino a tenere sotto scacco i comuni”. Sulla sua vicenda ha detto “Abbiamo due sedi di accusa una della Prefettura, sulla base della quale ci sono state le sentenze, e una della Procura Distrettuale Antimafia. Il fatto importante è che la Procura abbia scartato le intestazioni delittuose mosse dalla Prefettura per muoversi per suo conto. La cosa che mi amareggia – ha aggiunto – è che sono venute fuori intercettazioni (che io voglio far pubblicare dalla prima della campagna elettorale all’ultima prima dello scioglimento) nelle quali non c’è niente su di me, ma solo di persone alle quali ha dato fastidio la mia candidatura». Ed ancora «Non solo ; sembra che i ROS avrebbero delle intercettazioni che potevano permettere di venire a capo della tanica lasciata vicino all’auto del dottore Mammì”. Ha anche detto «Ho passato una vita a difesa della collettività e sono passato attraverso mille difficoltà, uscendone sempre indenne eppure, se pensiamo all’ultimo caso della Bandiera Blu, è sintomatico che, anziché incitare i sindaci dei comuni viciniori ad adottare le medesime opere di bonifica che Siderno aveva realizzato sotto la mia gestione per ottenere questo risultato, è stato, invece, sciolto Siderno.» Ha parlato anche della Diga e di altre opere pubbliche per arrivare anche all’impianto di contrada San Leo « la puzza – ha detto – non è determinata dalla natura dell’impianto, ma dalla cattiva gestione di una società privata che doveva essere supervisionata dalla Regione, cosa che non è mai accaduta. E che dire della strada già finanziata per 2 milioni e 80mila Euro che non è stata realizzata ? I soldi dei cittadini, in quel caso, sono andati perduti perché, quando i lavori sono saltati, nonostante Veolia, che aveva l’appalto, abbia chiesto a chi doveva trasferire i fondi, la Regione non solo non ha risposto, ma non si è costituita nemmeno quando la società è fallita”. Poi un attacco diretto a Maria Teresa Fragomeni “Una candidata a sindaco di Siderno ha affermato che ho causato lo scioglimento perché ho litigato con i vertici regionali. Io non ho litigato con nessuno, ma non voglio nemmeno essere un servitore sciocco e pretendo di sapere perché devo stare zitto quando , ad esempio, ANAS bypassa Siderno con la nuova 106 senza fare un collegamento reale con la città e finisce i fondi senza arrivare ad Ardore come era previsto». Nella parte finale dell’incontro ampio spazio per gli interventi della stampa e del pubblico con la richiesta anche di un approfondimento dei temi trattati. Alla domanda secca se si candiderà ha risposto ” “lo deciderò con il gruppo politico che mi rapprsentava e mi rapprsenta e soprattutto con i cittadini anche se qualche candidato a sindaco va dicendo in giro che se sarò eletto il comune verrà sciolto. Se, soprattutto, la gente lo vuole sarò disponibile”. Fuori dal politichese la situazione sembra chiara.
E si ha l’impressione che siamo solo all’inizio. L’ex senatore ha deciso di andare sino in fondo e già la sua disponibilità a candidarsi ancora a sindaco apre ,adesso, una serie di interrogativi che sarà necessario approfondire.
nelle foto l’intervento di Pietro Fuda e un aspetto della sala