Aristide Bava
SIDERNO – Adesso si cambia. Il Comitato Pro Casa della salute che anche domenica scorsa ha dato vita all’ennesimo presidio presso l’ ex Ospedale di Siderno ha deciso di spostare la sua “attenzione” sull’ Asp di Reggio Calabria e sulla Regione con il preciso obiettivo di far accelerare i tempi di attivazione della Casa della salute e di mettere a fuoco il ruolo che questa struttura dovrà avere sul territorio. L’obiettivo, nella sostanza, è anche quello di non attendere i tempi “biblici” previsti per la realizzazione dell’ipotesi progettuale che si dovrò accompagnare alla realizzazione pratica delle strutture che dovranno ospitare la Casa della salute ma far partire prime alcune delle attivazioni mediche previste. Francesco Martino, uno dei leader del Comitato ha spiegato bene qual’è la situazione alla data odierna e quale potrebbe essere quella dell’immediato futuro se non ci saranno cose e/o persone che si porranno di traverso alle indicazioni che provengono dal territorio. Dopo l’incontro reggino con i vertici dell’ Asp si è capito che, se è vero che ormai la Casa della salute sarà realizzata è anche vero che la struttura dell’ ex ospedale secondo quanto è stato affermato necessità di un progetto di ristrutturazione per adeguarla alle necessità previste per consentirne la sua regolare entrata in funzione. Quindi, per dirla in breve elaborazione del progetto, approvazione e, quindi, successiva gara d’appalto. Tempo stimato, salvo ostacoli burocratici, un paio d’anni. Quindi , per la precarietà della situaziuone sanitaria di Siderno e del comprensorio, una eternità ! SE, dunque, rispetto al passato si può anche intravedere la volontà di riqualificare la Sanità del territorio, si avverte anche il pericolo che la Locride non è in condizione di attendere tanto tempo . D’altra parte è chiaro che la Casa della salute dovrà essere un punto di riferimento di un insieme organizzato di competenze professionali diverse, capaci di rispondere ai bisogni complessivi di salute del territorio. L’idea del Comitato è, quindi, di sollecitare che, nelle more della ristrutturazione dei locali, viste le possibilità offerte dall’ex Ospedale che dispone, oltre che di un terzo piano dove sarebbero previsti gli interventi, anche di due piani perfettamente agibili e capaci di ospitare laboratori e strutture mediche adeguate, si comincino a riempire questi locali dei “contenuti” della realizzanda Casa della Salute. Se non in maniera complessiva, viste le enormi esigenze sanitarie del territorio, anche in maniera parziale. L’idea non è assolutamente malvagia ed è anche finalizzata a garantire che poi diventi interesse di tutti accelerare i tempi per la concreta e definitiva attivazione della Casa della salute. Ovviamente serve il benestare dell’ Azienda ospedaliere Provinciale e il Nulla Osta della Regione che dovrebbero garantire cose e persone per garantire l’immediata attività funzionale. Nel corso dell’ultimo incontro reggino tra le associazioni e i vertici dell’ Asp si è concordata l’attivazione di un tavolo tecnico indirizzato a seguire l’evolversi della situazione. Questa proposta dovrà essere oggetto di apposita discussione. Vedremo.
nella foto – Alcuni componenti del Comitato nell’ultimo Sit In domenicale