medicina del territorio di cui si ha la necessità, andando a controllare la situazione di ogni ospedale e struttura sanitaria pubblica, analizzando quello che manca in termini di reparti, laboratori e personale”. Il comitato spontaneo, guidato da Sasà Albanese e Francesco Martino, nato per stimolare l’immediata attivazione della Casa della salute di Siderno e contemporaneamente l’ apertura dell’ex Ospedale, struttura molto importante in questo periodo di emergenza sanitaria, punta decisamente a smuovere le acque su problemi che si trascinano da tempo senza spiegazioni logiche in un settore, quello della sanità, che non puà tollerare ulteriori ritardi. E nel mentre i due principali organizzatori del movimento che ormai ha assunto proporzioni notevoli annunciano che “continueremo con le nostre iniziative domenicali, sit-in al mattino, dalle ore 10,30 e flash-mob con auto alle 18” e invitano,adesso, non solo tutti i cittadini, ma anche sindaci, amministratori e associazioni., puntualizzano in un documento alcuni aspetti su cui bisogna fare luce “promuovendo – dicono – la richiesta di una convocazione per chiedere al Prefetto di Reggio Calabria, all’Asp di RC, al commissario ad acta della Sanità, prefetto Guido Longo, invitando anche Gino Strada, l’apertura di un tavolo di confronto per capire: Dove sono andati a finire – scrivono – i 9,760 milioni destinati alla Casa della Salute e perchè non è ancora chiaro dove sono allocati ? che fine ha fatto l’iter per l’apertura della stessa ? dove si è arenato e i motivi di questi ritardi ?” aggiungendo , poi che “è necessario “discutere su quali altri servizi potrebbe consentire una struttura di questa natura, molto grande e in ottime condizioni, perchè- spiegano – che utilizzata solo come Casa della Salute sarebbe sottodimensionata e in territorio che ha bisogno di servizi non si può sprecare questa opportunità”. Albanese e Martino, quindi, confermano nel comunicato che si sono incontrati, davanti all’ex-ospedale, con il Viceprefetto, dottoressa Stefania Caracciolo, Commissaria del Comune di Siderno, che ha voluto così dimostrare la sua vicinanza alla lotta che si sta conducendo e precisano ” Questo atto rafforza di più la nostra convinzione della giustezza dell’iniziativa che stiamo conducendo da tre settimane, in merito all’esigenza fondamentale e improcrastinabile dell’apertura della Casa della Salute di Siderno, che può diventare un anello, con l’Ospedale di Locri, per la ricostruzione sul territorio di una sanità che sconta ritardi, inefficienze, malfunzionamenti, precarietà. Vogliamo unire tutte le forze politiche e sociali di Siderno,- aggiungono – ma vogliamo coinvolgere quelli dei paesi della Locride, che sono nella nostra situazione perchè il diritto alla salute è un diritto di tutti, indipendentemente dalle proprie convinzioni politiche. A questo proposito vogliamo costruire un comitato formato da un nucleo di cittadini e di rappresentanti dei partiti e della società civile perché la città sia compatta e unita”. E che stiano facendo sul serio viene confermato,poi, dalla comunicazione che ” Ci stiamo anche collegando con altre realtà sul territorio calabrese: Cariati, Praia a Mare e altri perchè tutti siamo, da anni, nella stessa situazione. La Calabria – dice ancora il comunicato – è una regione di migrazione sanitaria, risorse che vanno via, posti di lavoro che si perdono, economia che si impoverisce. Soprattuto va tenuto conto un aspetto, le fasce più deboli di questo società stanno pagando il prezzo più alto, non muoiono di pandemia, muoiono di altre patologie perchè non riescono ad accedere ai servizi diagnostici minimi,.
Chi ha le possibilità o le risorse economiche si rivolge al privato, chi non c’è le ha, resta ai margini e rischia di trascurare patologie facilmente curabili e poi ritrovarsi in una condizione di non poter affrontare e risolvere i problemi della salute. E’ fondamentale – si aggiunge – che la Calabria cambi registro. Dobbiamo uscire dal commissariamento prima possibile. Occorre affrontare la situazione attuale in modo diverso, separando la ristrutturazione del debito, dalla soluzione della drammatica situazione sanitaria che va avanti da moltissimi anni. Per quanto riguarda i debiti, “si faccia una commissione tecnica, vadano a vedere i debiti dovuti verificati che debbono essere pagati e si mandino gli altri alla Corte dei Conti, alla Procura della Repubblica e si accertino le responsabilità”. In conclusione l’affermazione che il bene pubblico viene prima di tutto e “bisogna puntare ad una Sanità Pubblica calabrese collegata sul territorio nazionale”.
nella foto Sasà Albanese e Francesco Martino