Aristide Bava
SIDERNO – Come si risolverà il problema dell’ex Lido Paradise ubicato nella parte centrale del lungomare e adesso semidiroccato a causa di un incendio propagatosi al suo interno nei mesi scorsi. ? E’ la domanda che si sono posti i rappresentanti del gruppo consiliare Siderno 2030 ( Stefano Archinà, Massimno Diano e Domenico Sorace ) che hanno presentato una interpellanza, ai sensi dell’art. 41 del regolamento del Consiglio Comunale, “per conoscere quali siano gli intendimenti di questa amministrazione riguardo alla struttura dell’ex lido “Club Paradise”, posto sul lungomare della nostra città”, struttura confiscata che già in precedenza aveva subito un’altro incendio. I tre consiglieri comunali di Siderno Marina in una loro nota ricordano che ” l’opera, edificata al centro del litorale antistante il Lungomare delle Palme e da sempre considerata una delle strutture balneari più in vista delle estati sidernesi ed è stata quasi interamente distrutta da due incendi nel Dicembre 2020 e nel Settembre 2021. Il materiale residuale dopo l’ultimo rogo è tuttora giacente sul pavimento dello stabilimento e può costituire una possibile causa di rischio ambientale in caso di mareggiate. Anche la parte sopraelevata dell’immobile, la prima ad essere incendiata, risulta quasi interamente carbonizzata e rappresenta, oltre che un pericolo alla pubblica incolumità, un rilevante danno all’immagine paesaggistica del lungomare”. Nella nota i tre consiglieri comunali evidenziano che le condizioni attuali della struttura impediscono l’assegnazione a potenziali nuovi soggetti gestori che certamente, dovranno programmare importanti interventi di riqualificazione. Il danno, quindi, non è solo ambientale. È anche di natura economica “che si manifesta in assenza di servizi di qualità fino a quando l’amministrazione non pianificherà, di concerto con gli altri enti interessati, la procedura finalizzata alla messa in esercizio del lido”. Siderno2030 vuole conoscere “quali siano le intenzioni di questa amministrazione rispetto alle criticità della struttura. Se ritiene, cioè, di dover provvedere alla rimozione delle macerie e procedere alla effettuazione di un intervento di recupero dello stabilimento o se, in alternativa, intende dar luogo alla sua demolizione e, in questo caso, in che tempi ritiene di intervenire e con quali coperture finanziarie pensa di sostenere i costi di abbattimento e di risanamento del luogo”. A cornice della richiesta viene anche ricordato che il lungomare è, indubbiamente, una delle principali attrattive della città e rappresenta, da sempre, un punto di riferimento importante sia per i residenti che per i turisti che affollano Siderno durante il periodo estivo. “Adoperarsi nei tempi giusti per riqualificare questa superficie di arenile, – scrivono i rappresentanti di Siderno 2030 – proprio per la posizione strategica che occupa, al centro della passeggiata cittadina, appare non più procrastinabile, anche rispetto ai tempi di un eventuale bando per l’assegnazione della struttura balneare che verosimilmente potrà essere pubblicato tra maggio e giugno. Sarebbe opportuno dare la giusta importanza alla problematica per restituire vitalità a quella porzione di lungomare in cui la presenza di attività commerciali e l’affluenza di turisti e residenti è più viva durante la stagione balneare”. Non manca la raccomandazione finale indirizzata a ” non rinviare ulteriormente la decisione e gli interventi per cercare di ridare decoro all’immagine della città, ormai compromessa ovunque da incuria e degrado ” e raccogliere l’appello “per prendere nella dovuta considerazione e nell’interesse della comunità, l’importanza di risolvere questo problema”. Siderno 2030 ricorda anche che quella che si sta trattando “non è l’unica area del lungomare cittadino dal grande potenziale, abbandonata a se stessa da ormai troppo tempo”.
nella foto – La ormai fatiscente struttura del Lido Paradise