Aristide Bava
SIDERNO – “Ciak.. un processo simulato per evitare un vero processo”, è il tema di un progetto che si inserisce in un percorso di educazione alla legalità avviato nel 2014 dal Tribunale per i Minorenni di Catanzaro, dall’Associazione “Ciak-Formazione e Legalità”, nonché dal Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria, che ha trovato applicazione anche presso l’ Istituto Professionale pèer l’Industria e l’Artigianato di Siderno che, proprio nei giorni scorsi ha concluso la sua sesta edizione. Nel pieno rispetto delle normative anticovid, gli studenti provenienti dai vari indirizzi di studio (odontotecnico, produzione tessile e sartoriale, manutenzione e assistenza tecnica, etc),sono stati coinvolti nell’iniziativa,ed hanno inscenato un finto processo penale minorile, tratto da un apposito copione dal titolo “la Maschera”. Quest’anno, a finire sul banco degli imputati sono stati bulli e cyberbulli accusati di reati molto gravi, commessi ai danni di due coetanei, di cui uno disabile e l’altro straniero, all’interno di una scuola. In sostanza, attraverso la “messa in scena” di un vero e proprio processo minorile, incardinato su un canovaccio ispirato a casi reali, oltre a prendere contezza del significato di alcuni termini in voga nel gergo processual penalistico (istituti giuridici, come, ad esempio: “messa alla prova”, “istruttoria dibattimentale”, “incidente probatorio”, “reato continuato”, “circostanze attenuanti ed aggravanti”, e così via) e ad avvicinarsi al mondo della Giustizia, gli studenti hanno potuto toccare con mano, e comprendere, il disvalore e le conseguenze che possono derivare da comportamenti devianti, come quelli scaturenti da fenomeni di drammatica attualità quali il bullismo e il cyberbullismo. Presenti alla “performance”, oltre al Dirigente Scolastico e ai Docenti referenti: l’Avv. Roberta Mallamaci, Presidente dell’Associazione “Ciak”e Giudice Onorario presso il Tribunale per i Minorenni di Catanzaro e gli Avvocati, esperti di diritto penale minorile, Rosa Maria Romano e Maria Gabriella Cavallo. Presente in “aula” anche l’Avv. Caterina Origlia, responsabile dello Sportello Legale Antiviolenza del Comune di Siderno nonché segretaria della Camera Penale “G.Simonetti” di Locri. A conclusione della manifestazione il Dirigente Scolastico Gaetano Pedullà, nell’auspicare la riproposizione in futuro della valida iniziativa, ha inteso ringraziare vivamente tutti i soggetti promotori del Progetto, nonché gli studenti che si sono distinti ed impegnati nella sua attuazione, oltre alle Docenti che ne hanno curato lo svolgimento ovvero la referente Prof.ssa Antonella Scabellone e le prof.sse Maria Teresa Gentiluomo e Rosa Porcino. Un ringraziamento è andato anche all’assistente tecnico Clemente Mazzù che ha dato un valido contributo nell’allestimento, a scuola, di una vera e propria“aula” di Tribunale. Un ringraziamento particolare, infine, a nome di tutta la comunità scolastica, è stato indirizzato alla Camera Penale “G.Simonetti” di Locri, presieduta dall’Avvocato Eugenio Minniti, “sempre sensibile alle iniziative che riguardano i giovani, la quale ha messo a disposizione le toghe dei suoi iscritti per gli studenti “attori” che hanno impersonato le figure dei giudici e degli avvocati”.