Al termine di tre anni impegnativi, ma soprattutto esaltanti e densi di innumerevoli soddisfazioni personali e professionali, lascio oggi, e con sentimenti di sincera e profonda tristezza, il Comando Provinciale di Reggio Calabria.
Con la promozione all’agognato grado di Generale di Brigata, che sarà effettiva a partire dal prossimo 1 luglio, sono stato trasferito al Comando di un Nucleo Speciale con sede a Roma.
Le difficoltà connesse all’emergenza pandemica che hanno preceduto questa occasione, e che ancora oggi persistono, non mi hanno purtroppo consentito di salutarti diversamente.
Forte, fortissimo, era però in me il desiderio di potermi congedare da questa esperienza così coinvolgente, sia professionalmente che emotivamente, avendo la possibilità di rivolgermi alla tua parte sana, onesta e laboriosa per un ultimo messaggio di saluto.
Ho avuto il privilegio di essere parte integrante della “Squadra Stato”, al cui interno, unitamente alle consorelle Forze di Polizia, abbiamo lavorato in grandissima sinergia sia in sede preventiva che repressiva con la Prefettura e con la Procura.
Mi sono pregiato di tessere rapporti e contatti con i vertici di tutte le istituzioni reggine, con le quali, al solo scopo di ricercare soluzioni ed iniziative che potessero apportare benefici alla collettività, sono stati avviati numerosi progetti.
Ho avuto la possibilità di conoscere tanta brava gente che, stufa di essere sottoposta al giogo mafioso, si è coraggiosamente ribellata.
A tutti loro, rappresentanti di importanti strutture dello Stato e semplici cittadini, va il mio commosso ringraziamento.
Senza l’armonia di rapporti, la vicendevole mutualità, la disponibilità di ognuno, gli eclatanti risultati ottenuti in questi anni, sarebbero stati forse una chimera.
Non voglio dilungarmi in lunghi resoconti di dati e numeri, ma al solo fine di renderne merito ai miei oltre 800 Finanzieri, che ho avuto il privilegio e l’orgoglio di rappresentare, mi limito a ricordare i quasi 5 miliardi di base imponibile non dichiarata, di cui 1 miliardo derivante da sommerso di azienda, gli oltre 236 milioni di truffe accertate in danno della spesa pubblica, i quasi 100 milioni di riciclaggio, gli oltre1,9 miliardi di beni sottratti alla ‘ndrangheta mediante sequestri e confische e le 13,5 tonnellate di droghe sequestrate ai trafficanti.
È questa la cifra del loro impegno quotidiano: di Finanzieri che, in buona parte figli di questa splendida terra, hanno il senso del dovere, lo spirito di sacrificio e di servizio, il coraggio e l’umanità profondamente radicati nel loro animo di Fiamme Gialle.
Di Finanzieri che di fronte alla imprevista, drammatica e dolorosa esperienza pandemica vissuta dall’intero Paese, con la sua forza ignota, tumultuosa ed imperscrutabile, hanno scelto di continuare a stare in mezzo alle persone in difficoltà e di prodigarsi in favore del prossimo presidiando le nostre strade, in prima linea, contribuendo a garantire condizioni di sicurezza e cercando di evitare che il contagio potesse propagarsi incontrollato.
Perché il loro servizio ha senso soltanto tra la gente e per la gente!
Ma nei mesi a venire saranno chiamati a misurarsi con nuove sfide impegnative, delicate e complesse.
Avranno il compito di supportare il processo di rilancio del sistema produttivo del Paese, intercettando e neutralizzando, per tempo, eventuali tentativi di infiltrazione o ingerenza delle organizzazioni criminali nel tessuto imprenditoriale.
Avranno il compito di impedire che capitali di origine illecita siano immessi nei circuiti dell’economia legale, attraverso l’elargizione di prestiti usurari o la rilevazione di imprese in condizioni di difficoltà e vulnerabilità.
Avranno il compito di vigilare affinché i fondi destinati alla ripresa e alle categorie più fragili non siano preda di operatori disonesti e non si disperdano tra i rivoli del malcostume, dello spreco e della corruzione.
Avranno il compito di perseguire, con sempre maggiore vigore, determinazione e capacità di selezione, le forme più gravi, insidiose e deprecabili di evasione ed elusione fiscale, per evitare che le tante, tantissime persone oneste e responsabili, che contribuiscono al funzionamento della nostra società, siano vittime del deplorevole senso dell’opportunismo di soggetti assuefatti ai codici dell’illegalità, dell’utilitarismo e del parassitismo.
Proteggere le forze produttive sane, impedire che gli sforzi e i sacrifici comuni siano compromessi o vanificati da infide logiche affaristiche, evitare che le metastasi della criminalità organizzata attecchiscano e proliferino nelle ferite non ancora completamente cicatrizzate del nostro Paese saranno, più che mai, le priorità della loro azione nell’immediato futuro.
Alla guida di chi avrà la fortuna ed il privilegio di rappresentarli, sono sicuro che lo faranno!