REGGIO CALABRIA-OTTANTENNE INCENDIA E DITRUGGE UNA PALAZZINA. ARRESTATO DAI CARABINIERI.

La notte tra sabato e domenica Gallico ha assistito a un episodio drammatico che ha portato
all’arresto di un uomo di 88 anni, accusato di aver appiccato un incendio doloso a un immobile del
quartiere. Un’azione fulminea dei Carabinieri ha trasformato quella che poteva essere una tragedia in
una storia di giustizia e professionalità.
Erano circa le 2:00 di domenica quando la Centrale Operativa dei Carabinieri di Reggio Calabria ha
ricevuto una chiamata d’emergenza: fiamme alte avvolgevano un edificio di Gallico. La risposta è
stata immediata: le pattuglie sono state allertate e hanno raggiunto il luogo in pochi minuti assieme ai
Vigili del Fuoco che si sono adoperati sin da subito a domare l’incendio.
L’immobile, con il fumo che si alzava verso il cielo, era in pericolo. Ma la prontezza dei soccorsi ha
permesso alla famiglia residente di mettersi in salvo, evitando il peggio. Tuttavia, il mistero dell’autore
di quel gesto sconsiderato era solo all’inizio di una frenetica indagine.
Grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza delle abitazioni vicine, i Carabinieri hanno
ricostruito la scena: un uomo travisato, con un passo claudicante, che aveva osato oscurare le
telecamere con della vernice nera prima di dare fuoco alla saracinesca del garage. L’incendio si è
propagato velocemente, causando l’esplosione di un’auto parcheggiata all’interno, devastando il piano
terra dell’edificio.
Ma in questo racconto di inciviltà emerge anche un elemento cruciale: la profonda conoscenza del
territorio da parte dei Carabinieri. La camminata claudicante non è passata inosservata ai militari di
Gallico, che, grazie alla loro familiarità con la comunità, hanno immediatamente identificato l’autore
del crimine: un anziano, già noto per simili episodi.

In pochi attimi, la pattuglia si è diretta verso la casa del sospettato. All’interno, le prove parlavano
chiaro: il materiale utilizzato per appiccare l’incendio e la vernice nera sulle sue mani hanno portato
all’arresto immediato dell’ottantottenne. Le indagini hanno rivelato che il gesto era stato spinto da
dissidi pregressi con il proprietario dell’immobile, una tentata vendetta che si è trasformata in un
clamoroso fallimento.
Questa vicenda, che poteva facilmente trasformarsi in un incubo, ha dimostrato ancora una volta la
capacità dei Carabinieri di rispondere con efficacia e professionalità. Un arresto che non è solo un
risultato investigativo, ma una testimonianza del legame tra i carabinieri e la comunità che servono.
I fatti sopra riportati sono tutt’ora nella fase delle indagini preliminari, per cui il soggetto coinvolto deve
essere considerato non colpevole fino a condanna definitiva.