Buciano le macchine, le attività imprenditoriali, bruciano i centri sociali, la Chiesa Ortodossa, bruciano gli asili nido, il Museo dello strumento musicale. Dal 2013 ad oggi un cumulo di cenere per un’escalation di vili atti, perpetrata da un sistema criminale che tenta, con la violenza e con il fuoco, di annichilire ogni iniziativa nata per diffondere germi di imprenditoria sana, di libertà e cultura. Assieme ai palazzi però bruciano le aspettative di molti cittadini onesti che popolano la città di Reggio Calabria, chiamata ancora una volta a fare i conti con la realtà e a manifestare il proprio dissenso. Un fiume di gente, infatti, ha inondato il Corso Garibaldi per il sit in di solidarietà e protesta organizzato dall’associazione Libera. Una reazione resasi necessaria all’indomani dell’ennesima distruzione di un negozio, stavolta per celiaci.
Una manifestazione doverosa, quindi, che si inserisce all’interno delle attività della campagna di consumo critico e responsabile “La libertà non ha pizzo”, volta a sensibilizzare l’opinione pubblica e sostenere una rete di imprenditori puliti.
“Le manifestazioni antimafia si sente a volte dire che siano infruttuose, non considerando invece l’importanza di non lasciare sole le vittime, il valore dei segni contro i segni del potere mafioso – chiosa l’avv. Giuseppe Marino – vanno rilanciate le ragioni della legalità contro quelle distorte della sopraffazione criminale. La vicinanza concreta a chi ha visto andare in fumo anni di investimenti contro l’isolamento che purtroppo si origina in questi casi”.
Libera non lascia soli gli imprenditori, sta al loro fianco lungo un cammino difficile. Questo è il compito della società civile tutta, perché ad essere leso non è solo chi subisce un torto, ma la cittadinanza intera.
“La campagna, nata nel 2010 a Reggio Calabria ed oggi estesa a tutta la regione, vuole abbracciare tutti gli imprenditori che hanno denunciato e quelli che cercano di costruire un mercato del lavoro sano, un’economia sana, nessuno escluso – afferma l’avv. Lucia Lipari – continueremo ad accompagnare le vittime, soci e non soci, e tutti i cittadini che ne avranno necessità. L’iter burocratico per ottenere i benefici di legge ex L. 44/99 è un percorso spesso in salita e i tempi la vera incognita, confidiamo per questo nelle Istituzioni, affinchè ciascuno faccia la propria parte”. Ad Anna Pontari, nel corso del sit in è stato fatto dono di alcuni semi, simbolo di rinascita, ed è questo che Libera, non sostituendosi a nessuno, vuole rappresentare: un seme di speranza, così come gli studenti che hanno preso la parola durante l’incontro pubblico.
Intervenuto il Presidente della Commissione Antimafia, Nicola Morra, si è assunto pubblicamente l’impegno di monitorare le diverse emergenze ed essere portavoce delle istanze degli imprenditori:<<il silenzio e l’indifferenza hanno permesso che alcuni fenomeni si ripetessero. Le persone devono essere aiutate a prendere coraggio, ma al tempo stesso devono capire che c’è una responsabilità che grava su ognuno di noi, a cominciare da chi rappresenta lo Stato>>.
Il Sindaco Giuseppe Falcomatà infine ha detto:<<Nessuno sviluppo economico sarà mai possibile se la subcultura ndranghetista non verrà sradicata da Reggio e dalla testa di molti. Non si deve abbassare la testa, ma rendersi conto che la battaglia è prima di tutto culturale>>.
Per Libera sono in cantiere prossime iniziative per rinsaldare la rete degli imprenditori e coinvolgere nuovi consumatori ad aderire alla campagna pizzo free.