REGGIO CALABRIA-CHIUSURA ORTOPEDIA P.O. LOCRI.LETTERA AL PREFETTO DI RC.sura ortopedia po locri asp rc

Riceviamo e pubblichiamo:

SEGRETERIA TERRITORIALE   UIL  FPL – RC –          

e-mail: uil.locri@libero.it –   PEC: csp@pec.uilreggiocalabria.it  –  Tel/ Fax   0964/ 399451- cell. 338-7695614

 

Prot. n. 274 UIL  FPL

Lì, 22.08.2019

-A S.E.I. il Sig. Prefetto di Reggio Calabria

Reggio Calabria

 

Lettera aperta a S.E.I.  Il Sig. Prefetto di Reggio Calabria.

 

Ill.ma Eccellenza,

questa Organizzazione Sindacale in data odierna è venuta a conoscenza attraverso notizie di stampa della probabile chiusura dell’Unità Operativa Complessa di Ortopedia allocata, con i suoi accreditati 20 posti letto, presso l’Ospedale di Locri. Sembrerebbe che tale interruzione di pubblico servizio sia stata proposta dal Capo Dipartimento Urgenza Dr. Domenico Forte, disposta dalla terna commissaria e discenda da prescrizioni consequenziali a sopralluogo posto in essere a suo tempo dai NAS.

Tali prescrizioni, da quello che si legge dai media, erano note all’ASP sin dal maggio u.s. ed appare chiaro che gli stessi commissari avrebbero potuto, nel frattempo, porre rimedio a quanto segnalato dai militari di che trattasi, tenendo conto che gli uffici preposti sin dal mese di maggio avevano approntato appositi progetti la cui pronta realizzazione avrebbe consentito di superare l’ampasse relativo alle inidoneità̀ segnalate. Appare, altresì̀, corretta la posizione del Sindaco della Città di Locri dr. Giovanni Calabrese il quale ha argomentato, more solito, doviziosamente sulla strategica importanza dei 20 posti letto di Ortopedia all’interno di un ospedale Spooke con un bacino di utenza secondo solo a Reggio Calabria. Riteniamo come UIL inconfutabili peraltro le considerazioni del primo cittadino quando argomenta, sotto il profilo giuridico, a proposito delle difficoltà insite nel trasferire sic et sempliciter i posti in dotazione a Locri in quel dell’Ospedale di Polistena. Le regole sono fatte per essere rispettate, soprattutto da uomini ( la terna Commissariale ) che più di altri rappresentano lo Stato in una ASP sciolta per mafia. Il rispetto della legalità̀, delle linee guida regionali, la subordinazione di detta operazione alle dovute autorizzazioni regionali, il possesso dei requisiti dei nuovi locali, impongono prudenza, senso delle istituzioni e rispetto di una comunità̀ mortificata oltremodo da una teoria interminabile di privazioni che rendono oramai impossibile la fruizione del diritto alla salute. Non più tardi di un anno or sono, questa O. S. ha formalmente presentato esposto alla Procura di Locri indicando nell’allora Direttore Generale Dr Giacomino Brancati e nel Capo Dipartimento Dr. Calabrò, in ordine alla momentanea interruzione dello stesso servizio di Ortopedica, i responsabili oltre che di interruzione di un pubblico servizio anche del reato di abbandono di persone incapaci di poter accudire a se stesse. Per tale denuncia insiste un procedimento penale in corso che ha portato il magistrato inquirente addirittura a parlare testualmente di “non comune incapacità̀ gestionale” rivolta ai responsabili di tale inopinata azione. La UIL, Eccellenza Illustrissima si rivolge a Lei massima autorità̀ di governo della nostra provincia per chiederLe un autorevole intervento teso a scongiurare questo ulteriore insopportabile depotenziamento del Nosocomio Locridea. Non sfuggirà̀ a S.E. che una decisione di tale portata avrebbe gravi conseguenze sul piano della sicurezza sanitaria comportando una inevitabile corale reazione popolare. Nell’auspicio che S.E.I. , alla quale indirizziamo questo accorato appello, vorrà̀ determinarsi ponendo fine a tale possibile infausta decisione, scongiurare, altresì̀, la possibile ulteriore denuncia alle A. C. per gli eventuali reati posti in essere, in questo caso, dalla triade commissariale.

Rimanendo in attesa di cortese riscontro si inviano distinti saluti.

-Segue  invio  con  posta  certificata.

 

Il Segretario Territoriale

*Nicola Simone

*firma autografa sostituita da indicazione a mezzo stampa, ai sensi dell’art. 3, comma 2, della legge 39/1993