ROMA-PENTITO DI NDRAGHETA UCCISO A PESARO.SALVINI: ‘CHI HA SBAGLIATO PAGHERA’ ‘

Il ministro: “Bruzzese aveva chiesto già da più di due anni e mezzo di uscire dal sistema di protezione”

Fratello pentito ucciso a Pesaro, Salvini: chi ha sbagliato salterà

“Signora stia tranquilla, chi ha sbagliato salterà…”. Con queste parole il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha risposto, uscendo dalla Prefettura di Pesaro, a una donna che gli aveva urlato: “Non si può morire in questo modo”. In merito alle indagini dei carabinieri, Salvini ha aggiunto: “Conto che possa essere reso noto il prima possibile il perché e il per come. Il comparto sicurezza è assolutamente all’altezza del controllo del territorio”

Il ministro dell’Interno ha quindi chiarito che Bruzzese “aveva chiesto già da più di due anni e mezzo di uscire dal sistema di protezione” e “mi risulta che la procedura fosse in corso e ci fosse un ragionamento economico su come chiudere la partita, come accade in altre fattispecie”. In ogni caso ora bisogna capire “che cosa non ha funzionato”. “Conto che possa essere reso noto il prima possibile il perché e percome”, ha proseguito Salvini, spiegando che “sono in corso indagini e non entro nel merito: analisi e rilevamenti per verificare le identità e le motivazione del crimine”.

Il titolare del Viminale ha però ammesso che quello di uccidere il fratello di un collaboratore di giustizia è “un segnale preoccupante, mi auguro che vengano assicurati alla giustizia esecutori e mandanti”, ma ha ribadito che sul tipo di protezione dei collaboratori di giustizia e dei familiari “non è il ministro che lo decide per simpatia o antipatia, sono valutazioni tecniche di altissimo livello di polizia, carabinieri, magistrati che decidono chi è a rischio e chi non è più a rischio. Sono situazioni che prescindono dalla politica. Il mio dovere è mettere a disposizione soldi per assumere più poliziotti e carabinieri e questo c’è. Come proteggere i testimoni, ci sono persone molto migliori di me che lo sanno fare”. Ma dev’essere chiaro che “chi ci dà una mano per combattere mafia, camorra e ‘ndrangheta deve avere lo Stato dalla sua parte”.