Aristide Bava
Quando l’enogastronomia diventa un grande volano di sviluppo economico e sociale ! Il caso di Mammola che molti ormai conoscono come la “capitale dello stocco”. E’ ormai chiaro che la nuova frontiera del turismo è sempre piu’ caratterizzata dalla enogastronomia che sta diventando uno degli elementi trainanti per i “forestieri”, siano essi Italiani o stranieri. Nella Locride c’è un esempio indiscutibile di questa “verità” nel piccolo centro interno di Mammola. Poco meno di tremila abitanti, cittadina ubicata a 250 metri d’altezza del mare e facilmente raggiungibile attraverso la superstrada Ionio-Tirreno, proprio a meta strada tra le due sponde della provincia reggina. La cittadina di Mammola è riuscita, infatti, a costruirsi la fama indiscutibile, come si diceva, di “capitale dello stocco” finendo col richiamare, specialmente durante i week-end e nei periodi festivi, vere e proprie “carovane” di forestieri – molti arrivano anche con appositi pulmann – per gustare la deliziosa pietanza tradizionale calabrese. E, malgrado la presenza di molti ristoranti, nati come funghi dopo l’exploit di queste continue visite, favorite soprattutto dal passa parola, negli ultimi anni, capita spesso di trovare il tutto esaurito anche perchè sia dalla fascia tirrenica, sia dalla fascia ionica i cittadini del luogo sono richiamati anch’essi numerosi, dal “profumo” della squisita pietanza. Ecco, dunque il tipico esempio che la qualità fa anche economia perchè lo stocco ha dato impulso, a Mammola, alla creazione di posti di lavoro ed ha favorito notevoli indotti che hanno dato grande spinta alla cittadina ricca anche di altre importanti attrattive come il Museo di Santa Barbara creato da Nick Spatari, del Santuario di S. Nicodemo e di numerosi Palazzi nobiliari di notevole fattura. Giusto chiedersi, dunque, se realmente Mammola può fare da esempio anche per altre importanti realtà della fascia ionica e dell’entroterra reggino dove non mancano produzioni d’eccellenza sia in campo gastronomico che enologico. La risposta è certamente positiva a patto, però, che si rispetti la qualità, come è avvenuto a Mammola. Ma vediamo qual’è il segreto del successo dello stocco di Mammola, cittadina, peraltro, che anche nel suo aspetto piu’ generale è riuscita a portarsi appresso una cultura gastronomica tradizionale di cucina tipica montanara e contadina e di prodotti locali come la ricotta fresca e affumicata, l’olio extra di oliva, i salumi tradizionali , il pane casereccio al forno a legna, tutti ingredienti che fanno da contorno a sua maestà lo stocco che è lavorato in maniera particolare e con la buona acqua del posto. Giusto dire che il successo arriva da lontano. Lo stocco di Mammola è un piatto tradizionale risalente a molti secoli fa. Anticamente era considerato il mangiare dei poveri tanto che i contadini lo consumavano e lo offrivano ai braccianti in occasione dei lavori duri nella campagna anche perchè era, ed è, considerato un alimento ad alto valore energetico. Per gli amanti della storia diciamo anche che lo stocco, piu’ generalmente conosciuto nel mondo come stoccafisso, è stato importato in Italia , inizialmente in particolare a Genova, Napoli e Venezia, dai Paesi nordici a metà del 1500 e, nei primi anni, usato come merce di scambio. In Calabria veniva portato da Napoli (allora capitale del Regno delle due Sicilie), Già nel 1800 cominciò ad arrivare in notevole quantità a Mammola dove gli storici affermano che già a quel tempo si constatò che il trattamento con l’acqua di Mammola e la tipica lavorazione, dava degli ottimi risultati in termini di qualità del prodotto, che, man mano diveniva sempre più richiesto, tanto che col passare del tempo si coniò lo slogan, “Mammola: paese dello stocco”. Uno slogan oggi ancora piu’ valido grazie alla fama che la città si è ormai conquistata, con questa deliziosa pietanza, a livello nazionale ed internazionale. Da segnalare, infine, che ogni anno a Mammola, proprio per solennizzare l’importanza di questa squisita pietanza viene organizzata, a meta agosto, una grande ” Sagra dello stocco” che richiama nella cittadina migliaia di turisti.