La luce della libertà vista dal palcoscenico: la rappresentazione “Ladri di ciliegie” per concludere il progetto di teatro e arte “Il Planetario” , dell’Associazione Politeia – Dentro la città, all’interno della Casa Circondariale di Locri.
Undici attori, cinque atti, due scenografie diverse, musiche di sottofondo e tra una scena e l’altra, tre aiutanti di palcoscenico, un tecnico del suono e tanti applausi degli spettatori: sono i numeri della rappresentazione teatrale “Ladri di ciliegie”.
Uno spettacolo teatrale particolare, perché è stato concepito dalle storie e dai pensieri espressi da un gruppo, di giorno in giorno sempre più folto, di detenuti della Casa Circondariale di Locri, che l’associazione di promozione sociale “Politeia – Dentro la Città” ha guidato nell’elaborazione del copione e successivamente nella fase interpretativa e di costruzione dello spettacolo, comprendente anche la realizzazione artistica della scenografia, che i detenuti hanno potuto creare grazie alla donazione del materiale da parte della Caritas della diocesi di Locri – Gerace.
Inoltre, per la genesi di “Ladri di ciliegie” è stato fondamentale il supporto del socio dell’associazione dott. Nicola Procopio, doppiatore, attore e speaker radiofonico, mentre per la buona riuscita della rappresentazione teatrale, un ruolo è stato assegnato al volontario Alberto Orlando, che ha vestito i panni di un poliziotto.
E’ stato un lungo e minuzioso lavoro che “Politeia dentro la Città” ha iniziato, presentando il progetto “Il Planetario” nel febbraio 2017 alla direttrice della Casa Circondariale di Locri, dott.ssa Patriza Delfino, con la quale ha concordato lo svolgimento, e ha continuato senza sosta fino al 4 luglio 2018, giorno in cui la compagnia di attori messa su, ha fatto il suo debutto davanti agli altri detenuti della Casa Circondariale di Locri, alla rappresentante dell’area educativa dott.ssa Maria Valeriani, alla polizia penitenziaria, alla psicologa Elisa Orlando, alla rappresentante della Caritas diocesana Alessandra Fragomeni, delegata dal direttore don Rigobert Elangui, ed ai membri del direttivo di “Politeia dentro la Città”: l’avv. Maria Teresa Baldolisani, vice Presidente, l’avv. Fabio Tedesco, consigliere, la psicologa dott.ssa Flavia Multari, segretaria.
La direttrice Dott.ssa Patrizia Delfino, era, purtroppo, assente per motivi lavorativi presso un altro carcere, ma ha seguito sin dall’inizio il progetto, supportando l’associazione in ogni fase e rispondendo positivamente ad ogni richiesta, dando fiducia ai membri dell’associazione, che si sono dedicati a questo progetto con grande dedizione, così come concede la sua stima a tutti i volontari che offrono il loro tempo gratuitamente, affiancandosi agli educatori dell’istituto penitenziario.
Infatti, numerosi sono i progetti in corso all’interno dell’istituto portati avanti da numerose associazioni esterne come “Politeia dentro la Città”. Quest’ultima, concluso questo primo progetto, continuerà a svolgere la sua attività nella Casa Circondariale di Locri, continuando ad arricchire il progetto“Il Planetario” di altre iniziative.
Nell’ambito del progetto di teatro e arte, l’estate scorsa sono state tenute delle lezioni di bioenergia dal Dott. Nunzio Gentiluomo, inoltre è stata proposta la musica di band esterne come i “Dipende di Te”, capitananti da Massimo Diano, che sono stati ospitati tre volte, l’ultima il 21 giugno, giornata della festa della musica.
Prossimamente sarà avviato un altro progetto, ideato dalla’Associazione Politeia insieme a Deborah Cartisano referente della Locride dell’associazione Libera, che culminerà con l’incontro dei detenuti con don Luigi Ciotti.
L’obiettivo che “Politeia dentro la Città” si è posta sin dall’inizio è quello di utilizzare ogni mezzo a sua disposizione per concretizzare il principio costituzionale della rieducazione dei detenuti e della loro riabilitazione nella società, file rouge della rappresentazione.
L’albero di ciliegio, infatti, ha dominato il palcoscenico sin dall’inizio e, anche quando gli spettatori non lo vedevano sulla scena, carico dei dolci frutti rossi, che facevano gola a tutti i protagonisti, l’albero meraviglioso è rimasto il protagonista, simbolo di rinascita non solo dei coprotagonisti, con cui ha diviso la scena, ma di tutti gli spettatori.
Nel corso della rappresentazione sono stati toccati con studiato sarcasmo dei temi forti per i detenuti, quali la crisi del mondo del lavoro, i rapporti familiari che si incrinano di fronte alla prepotenza, l’amore appassionato dell’innamorato pronto a tutto, l’importanza di realizzare i propri sogni, la dipendenza da droghe, le violenze consumate in famiglia, il giudizio della propria coscienza che è al di sopra del giudizio di un tribunale.
Ogni dialogo, anche comico, racchiudeva in sé un messaggio importante di cui far tesoro.
L’intreccio ha tenuto con il fiato sospeso tutti gli spettatori sino alla fine, quando da un’aula di tribunale sui generis, un giudice, in presenza del pubblico ministero e dell’avvocato, ha condannato gli imputati a rinascere a nuova vita, proprio come l’albero di ciliegie, che fiorendo annuncia la primavera.
Infine, un incentivo per i detenuti a cambiare vita dopo la parentesi del carcere è arrivato dalla Presidente di Politeia – Dentro la Città l’avv. Elena Gratteri, che ha donato, a nome dell’associazione, ai detenuti che hanno partecipato alla rappresentazione teatrale, dei piccoli alberi della vita in legno, simbolo di una nuova vita che sia basata su radici solide come quelle dell’albero e che sia intensa, come le sue foglie rigogliose.
Elena Gratteri