Aristide Bava
SIDERNO – Il tessuto economico della Locride , già molto debole, avrà maggiori ripercussioni negative rispetto a quello di altre zone del Paese. “La fase 2, che dovrebbe avere inizio dal 4 maggio, e, quindi, la prevista riapertura di molte attività si prospetta, nella Locride, densa di incertezze anche se molti cittadini non hanno ancora preso contezza della difficile situazione che si è creata . La Locride, già penalizzata da un passato negativo, è destinata a pagare costi altissimi anche perchè molte delle ( poche) attività imprenditoriali esistenti sono state messe in ginocchio dalla pandemia che ha provocato la chiusura . A ciò si deve aggiungere che l’unica vera industria positiva, quella del turismo, con molta probabilità sarà costretta a mordere il freno. Si pagherà, certamente, viste le incertezze ancora esistenti, un danno economico molto alto proprio in questo delicato settore che con quello dell’agricoltura sono quelli di maggior rilievo esistenti sull’intero territorio. Il tutto senza che ci sia alcun piano operativo di ripresa che si porti appresso azioni mirate indirizzate ad aiutare le imprese. A queste incertezze non fa neppure da riscontro una politica sanitaria adeguata e, quindi, resta la necessità che non venga abbassata la guardia, perchè una eventuale pandemia di ritorno , come in parecchi temono, potrebbe costare a questo territorio prezzi decisamente alti. Una iniziativa interessante che potrebbe aiutare la ripresa economica della Locride arriva da Franco Romeo, Responsabile del Movimento Federalista Europeo -Sezione di Ardore. Secondp Romeo, che ha diffuso un apposito comunicato stampa evidenziando in premessa che il riavvio delle attività sul territorio dovrà essere l’occasione per facilitare la nascita di nuove iniziative imprenditoriali, è necessario, tra le altre cose, cercare di ottenere nella Locride la Zes(Zona Economica Speciale) “che può trasformarsi in un’opportunità straordinaria di attrazione di investimenti italiani ed esteri, per le forti agevolazioni che le imprese avranno nell’investire “. Franco Romeo ricorda che la ZES, come è prevista oggi, comprende “aree speciali’ adiacenti a tutti i porti calabresi a partire da quello più importante, ovvero Gioia Tauro. Non risulta, per ora, compreso , però , il porto di Roccella, Ma se si vuole – dice – nella fase di approvazione lo si può inserire” . Nelal sostanza, afferma Franco Romeo ( ma del problema si è già discusso parecchio in passato ) se si saprà agire in maniera positiva il territorio ” potrà finalmente risalire rapidamente gli indicatori economici che oggi la vedono agli ultimi postI”. Chiaramente – conclude Romeo – “servirà tutto l’impegno della nuova amministrazione regionale diretta dall’on.Santelli, che ha già dimostrato di saper affrontare, con competenza e decisione, la prevenzione della pandemia sul nostro territorio e sicuramente saprà avviare la Calabria verso “una nuova e luminosa primavera“. ”
nella foto Il Porto di Roccella che potrebbe favorire l’applicazione della Zes