LOCRIDE – SITUAZIONE SANITARIA DECISAMENTE PRECARIA

Aristide Bava
SIDERNO – Adesso il virus comincia a fare paura veramente anche qui da noi e purtroppo la situazione sanitaria non è certo, nella Locride, delle migliori. Mentre molta gente affolla anche i laboratori privati per effettuare il clasdsico tampone ( e ormai è difficile anche farlo perchè le scorte cominciano ad esaurirsi ) Un grido d’allarme è partito da Antonella Avellis impegnata a Siderno in campagna elettorale ma che già da tempo aveva espresso le sue considerazioni sulle carenze sanitarie del territorio. Oggi la Avellis ripropone anche qualche proposta certamente di attualità dopo l’ecxalation dei contagi. “Siamo ricaduti di nuovo – dice – in piena emergenza sanitaria, con le aggravanti che abbiamo avuto oltre 5 mesi per organizzare la nostra sanità regionale e che questa seconda ondata era stata prevista. E nel mentre il governo predispone l’ennesimo DPCM, si paventa l’ennesima proroga del commissariamento della sanità regionale, nonostante tutti i commissari succedutisi nel tempo abbiano fallito, non riuscendo nemmeno a quantificare il debito, ne a garantire i LEA. Ciò che serve adesso, da subito, è la predisposizione di un piano anti-Covid con indicazioni precise, senza scarica barile tra governo, regioni, sindaci, spesso senza strumenti. Il piano deve prevedere l’aumento dei posti di Terapia intensiva negli ospedali Hube, disporre il tracciamento dei contagi ed effettuare tamponi a tappeto. Sarà utile aprire gli Ospedali chiusi per ricoveri-covid, dalle indiscrezioni trapelate, circa le disposizioni che saranno inserite nell’emanando DOCM, pare si parli di covid-hotel, per quelle persone che non hanno la possibilità di fare una corretta quarantena. Servono altri laboratori attrezzati sul territorio, per processare i tamponi, in modo da avere risposte il più rapide possibile. Si stanno richiamando in servizio medici over 65 già andati in pensione, piuttosto che procedere alla stabilizzazione del personale precario. Questo suggerisce con forza il mondo scientifico, la politica si assuma le proprie responsabilità e decida! “. Alla Avellis fa eco Mario Mory , funzionario bancario in pensione fortemente impegnato nel sociale che esprime le sue notevoli perplessità sulle capacità della “politica”. ” L’emergenza sanitaria in Calabria, – dice – purtroppo, è il “fiore all’occhiello” di una classe politica che nasconde la propria incapacità, dietro le sterili accuse alle varie Gestioni Commissariali che si succedono da anni, alla ricerca sempre di nuove soluzioni, ma che immancabilmente dimostrano la mancanza di una visione del vero “problema”, che sicuramente non si risolve con “cambi di Poltrone”, affidate di volta in volta a Personaggi-Taumaturghi pescati nel mondo della Pubblica Amministrazione, per aver ricoperto ruoli, anche di grande responsabilità, ma lontani dai problemi di un Settore, quello Sanitario, che meriterebbe attenzioni diverse e competenze diverse, non senza quel minimo di AMOR PROPRIO che dev’essere alla base di chi amministra la “Res pubblica”. La gestione Commissariale della Sanità è il frutto di un peccato originale, quello di un “accanimento terapeutico” che, non solo non ci porterà a vedere l’uscita dal “tunnel”… ma rischia di farci “morire” sotto un cumulo di macerie”. E vale la pena ricordare che in occasione della ” prima ondata” del Covid 19 da più parti era stata sollecitata la necessità di provvedere con urgenza alla attivazione di valide proposte atte a fronteggiare la pandemia, dal potenziamento dello stesso ospedale di Locri alla riattivazione dell’ex ospedale di Siderno che ha un intero piano pressocchè arredato che continua a rimanere inutilizzato per andare alla possibile utilizzazione dell’ Ospedale di Gerace altra struttura completata e neppure aperta. Se neppure in situazioni di estrema urgenza come quella che stiamo vivendo si utilizzano queste possibilità è chiaro che per questo territorio non ci può essere futuro.

nelle foto _ Cittadini in attesa del tampone all’esterno di un laboratorio privato,