LOCRIDE – SISTEMA DI DEPURAZIONE , LE PRECISAZIONI DEL PRESIDENTEDELLA SOCIETA’ NOVITO ACQUE SRL

Aristide Bava
SIDERNO – Il Presidente di Novito Acque Srl, Salvatore Galluzzo, “risponde” al Comitato per la difesa della salute dei cittadini sidernesi in relazione alle considerazioni sulle future attività dell’impianto di depurazione di Siderno dopo l’annunciato finanziamento di 1.8 milioni di euro per il suo potenziamento. In premessa dice l’avv. Galluzzo ” Riteniamo sia importante confrontarsi sul territorio per le problematiche ambientali con tutti gli interlocutori interessati avendo ben chiaro però che per lavorare nell’interesse dei cittadini e delle comunità occorre trasparenza e responsabilità etica. Trattare dati corretti per evitare una visione distorta degli argomenti di interesse pubblico è essenziale per condurre un dialogo produttivo e dare ai cittadini le giuste informazioni”. Il presidente di Novito acque entra,poi, nelal vicenda ” chiariamo subito che è sbagliato definire l’impianto di Siderno un “megadepuratore”. “Megadepuratore” sono impianti come quello di Nosedo, nel milanese, o quello di Castiglione Torinese, che trattano i reflui di 1,3-2 milioni di abitanti. Il depuratore di Siderno è stato progettato e realizzato nei primi anni 2000 per trattare i reflui di 83.000 abitanti, allo stato tratta per dieci mesi all’anno i liquami prodotti da 35.000 abitanti, che diventano 50.000 a luglio e agosto. L’impianto presenta dunque una capacità depurativa residua sufficiente a garantire il trattamento delle acque dell’intera Vallata del Torbido: l’esatto opposto dell’idea di “collasso” narrata dal Comitato”. Sull’ipotesi di ” mantenere piccoli depuratori al servizio di comunità minori” suggerita da Francesco Martino a nome del Comitato Salvatore Galluzzo preciosa ” è tecnicamente ed economicamente sbagliata, specie se esista già un impianto in grado di trattare i reflui di quelle comunità. Il discorso vale a maggior ragione nel caso di Siderno, per due principali motivi: 1)I piccoli impianti di depurazione di dimensione comunale non hanno mai realmente funzionato: spesso accade che i volumi dei reflui trattati siano insufficienti ad attivare il processo biologico della depurazione, altre volte i fanghi prodotti dal processo depurativo non vengono smaltiti. Sarebbe interessante una inchiesta giornalistica che accertasse quanti fanghi hanno prodotto, in termini di sostanza secca, gli impianti di Agnana, Grotteria, Mammola, Gioiosa e Marina di Gioiosa, che nel complesso servono una popolazione di 24.000 abitanti, e confrontare il risultato con la produzione di Siderno. 2) Il sistema fognario-depurativo di Siderno è stato completato attraverso una operazione di Project Financing che ha attivato importanti investimenti privati, che vengono recuperati attraverso la tariffa. L’ampliamento della concessione a comprendere l’intera Vallata, farebbe sì che la “quota investimenti” del Project verrebbe spalmata su 55.000 abitanti invece che su 35.000, e la quota “costi di gestione” aumenterebbe in misura meno che proporzionale rispetto all’incremento della popolazione servita. Questo significherebbe un sicuro risparmio a tutto vantaggio della comunità sidernese, che vedrebbe ridotta fino al 25% la tariffa di depurazione”. Poi aggiunge “Dismettere piccoli depuratori a favore di impianti “di bacino”, è una scelta fatta da anni da tutte le realtà più evolute. L’esempio più eloquente è quello del Piano dell’Ambito “Centrale Friuli” approvato nel 2015: prevede la dismissione di 193 piccoli impianti e la realizzazione di 354 Km di collettori per il trasporto dei reflui verso 19 impianti di dimensioni maggiori. La Provincia di Bolzano ha operato la scelta di centralizzare gli impianti già negli anni ’80, in Toscana è in corso di realizzazione un progetto di riorganizzazione della depurazione civile nella Valdera e Valdinievole con la dismissione di ben 39 impianti minori”. Osservazioni vengono fatte anche sulla manutenzione “Per quanto riguarda le operazioni manutentive raccontate in modo impreciso e in forma scandalistica dal Comitato, precisiamo che si è trattato di interventi che il gestore ha regolarmente segnalato alle competenti Autorità, e che dimostrano il contrario della tesi che il Comitato intende sostenere. Il depuratore di Siderno è un impianto gestito, gli interventi di manutenzione quando si rendano necessari vengono effettuati in modo tempestivo e limitando al massimo gli inconvenienti. E’ un fatto del resto – aggiunge Galluzzo – che Siderno abbia meritato nel 2020 la “Bandiera blu”. Nella parte finale della sua nota il responsabile di Novito Acque dice “Concludiamo evidenziando che con il collettamento degli altri Comuni della Vallata del Torbido, i volumi di reflui trattati dall’impianto passerebbe dagli attuali 4,8 milioni a circa 7,5 milioni di metri cubi, rendendo particolarmente interessante la possibilità di realizzare un trattamento terziario finalizzato al riuso ai fini irrigui dei reflui trattati. All’incremento dei fanghi di depurazione si provvederebbe con una seconda serra di essiccazione solare, un altro fiore all’occhiello dell’impianto – prima realizzazione in Italia – che riduce il quantitativo dei rifiuti fino a 4 volte”. Sin qui il botta e risposta. Vedremo quali saranno i risvolti di una problematica che, in ogni caso, è di estrema importanza per il futuro del territorio e che è giusto venga analizzata sotto ogni aspetto. Ricordiamo che il Depuratore che ha per capofila Siderno è ubicato in contrada Pellegrina, zona di San Leo, dove cè anche l’impianto trattamento rifiuti, e comprende anche i Comuni di Locri, Gerace, Antonimina, Agnana e Grotteria.