LOCRIDE – SI TORNA A PARLARE DELLA UNIONE DEI LUNGOMARE

Aristide Bava
SIDERNO – Di questa possibilità si è cominciato a parlare nel lontano 2002, esattamente 20 anni addietro. Verrebbe da dire che questa è più o meno la media ( minima) di tempo quando si discute di opere importanti. Ma tant’è… Ecco, dunque, che si ricomincia a valutare la possibilità di realizzare una pista ciclopedonale capace di unire i territori compresi tra Locri e Roccella, una vecchia aspirazione che pareva in fase di concretizzazioni proprio nel lontano gennaio dell’ anno 2002 grazie al via libera, arrivato dopo una importante( si fa per dire…) riunione tenutasi, quell’anno, negli uffici della Regione Calabria. Erano i tempi in cui la presidenza regionale era occupata da Giuseppe Chiaravalloti presente l’assessore al ramo del tempo Paolo Bonaccorsi e un gruppo di sindaci della fascia ionica reggina. In quella sede venne concordata quella che allora fu definita una “riqualificazione ambientale con percorsi pedonali e ciclabili delle aree di intermezzo tra i lungomari di Roccella, Marina di Gioiosa, Grotteria mare, Siderno e Locri”. Tra gli elementi positivi allora segnalati con particolarità “la dimensionalità propria della vasta area, l’attuazione dello spirito di cooperazione che dovrebbe essere proprio delle azioni degli attori istituzionali dello sviluppo locale, l’efficacia nel campo dei trasporti,l’evidenziazione massima dei più tipici valori ambientali della zona attraverso progettualità idonee a valorizzare le aree di intermezzo tra i lungomari delle cittadini rivierasche interessate”. Il tutto per renderle fruibili senza privarle delle precipue loro qualità naturalistiche. Volendo fare un pizzico di amarcord possiamo anche ricordare che i sindaci allora presenti erano tutti quelli dei comuni interessati ovvero Carmine Barbaro (Locri), Alessandro Figliomeni ( Siderno), Alessandro Lombardo ( Grotteria) Francesco Macrì ( Marina di Gioiosa) e Sisinio Zito ( Roccella). L’idea era di notevole portata e venne anche evidenziata per iscritto in una ipotesi progettuale supportata dalla somma necessaria per il finanziamento. Ovviamente, come si suo dire, dal dire al fare c’è sempre di mezzo la solita…burocrazia. E i soliti intoppi burocratici non tardarono a bloccare l’iniziativa. Tutto finito ? No, l’ipotesi progettuale tornò a rispuntare quattro o cinque anni addietro quando dalla Regione Calabria partì l’iniziativa di realizzare la ” Ciclovia della Magna Grecia” e, a quel tempo, l’assessore regionale dell’epoca, ovvero, Domenica Catalfamo, diede comunicazione dell’avvio del progetto di fattibilità tecnico economico della predetta ciclovia. Un progetto di larga portata che interessava oltre alla Calabria anche la Basilicata e la Sicilia. In questo progetto rientrava a pieno titolo anche il territorio della fascia ionica reggina e, quindi, quella vecchia ( lungimirante) ipotesi del 2002. Non mancarono appositi incontri,uno dei quali, quello che sembrava definitivo ebbe luogo a Roccella dove si mise a fuoco, sindaco già Vittorio Zito, il progetto Ciclovia della Magna Grecia, e quindi la riproposizione della tanto auspicata pista ciclopedonale che interessava i cinque comuni sopramenzionati. Non mancò l’entusiasmo per un’opera di grande impatto per il territorio che pareva finalmente si potesse attuare. Siamo stati, però. inutilmente ad aspettare, che la situazione si sbloccasse e l’opera venisse messa finalmente in cantiere. Una vana attesa. Pare,però, che ,adesso, la cosa abbia stimolato i cinque sindaci dei Comuni interessati a riprendere in mano la situazione e rivedere il progetto di massima ( che già esiste) della ipotesi progettuale iniziale per cercare di riportarlo alla luce ed ottenere i necessari finanziamenti per realizzare l’importante opera. Dopo 20 anni, insomma, torna una buona idea che potrebbe dare un nuovo volto al territorio. Non sappiamo cosa succederà ma l’augurio è che, questa volta, i primi cittadini interessati riescano ad essere più incisivi e far portare a compimento una iniziativa indiscutibilmente positiva. Vedremo.

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