LOCRIDE – SI CONOSCE POCO LA DONAZIONE DEL CORDONE OMBELICALE . UN CONVEGNO PER INFORMARE

di Aristide Bava
La donazione del cordone ombelicale, rappresenta una risorsa preziosa per la cura di gravi malattie del sangue e del sistema immunitario ma, ancora, soprattutto nel territorio calabrese, esiste grande ritrosia a praticare questa donazione. E’ la considerazione prioritaria emersa a conclusione di un interessante convegno organizzato dalla sezione Adisco della Locride in collaborazione con l’ associazione Moglie Medici, della Fidapa di Locri e di Siderno e del Lions Club di Locri. L’incontro si è tenuto presso la sede del Lions Club di Locri, in Piazza stazione ed ha avuto per relatori Maria Antonietta Bova, presidente Adisco della Locride e Giuseppe Macrì, Direttore del reparto di Ginecologia e Ostetricia dell’ ospedale di Locri che si sono soffermati, entrambi con un linguaggio concreto, efficace e competente sulla delicata tematica. Il convegno, introdotto da Maria Luisa Muscoli, è iniziato con i saluti istituzionali del presidente del Lions Club di Locri, Antonio Zuccarini, della Presidente dell’ Ammi della Locride, Nicoletta Santoro, della presidente della Fidapa di Siderno, Silvana Ferraro e della presidente della Fidapa di Locri, Assunta Barillaro. Poi è entrato nel vivo con l’intervento di Maria Antonietta Bova Presidente della Associane Donatrici Italiane Sangue Cordone Ombelicale struttura associativa che dal 1995 si occupa della promozione della donazione di sangue di cordone ombelicale in Italia. Ha spiegato come questo sangue sia ricco di cellule staminali capaci di ricostruire la funzione emopoietica quali globuli rossi, globuuli bianchi e piastrine e quanto importanti sia anche per la cura di gravi malattie del sangue e del sistema immunitario, come le leucemie, i linfomi, nonchè alcune forme di talassemia, tra le quali l’anemia mediterranea e altre malattie. Un convegno, dunque di particolare importanza che ha messo in risalto quanto possa essere importante la donazione del cordone ombelicale ovvero del sangue che rimane nella placenda e nel cordone stesso dopo il parto La problematica è stata, quindi, arricchita dall’intervento di Pino Macrì, che si è soffermato anche sull’attività del suo reparto presso l’ Ospedale di Locri, evidenziando che la donazione del cordone ombelicale fa parte di un sistema a carattere mondiale e proprio grazie ad una donazione raccolta nel reparto locrese, tempo addietro è stata salvata una vita umana a Cipro. Una donazione, dunque, che rappresenta per la salute una ricchezza eccezionale ma che ancora nel nostro territorio ( ma non solo) è poco praticata. Legittima la richiesta da parte del pubblico di quali sono i motivi di questa scarsa attenzione per questa importante pratica. Senza tentennamenti sia Macrì che la Bova hanno parlato di una certa ritrosia che accompagna le partorienti e i suoi familiari in parte determinata dalla necessità di compilare appositi questionari con notizie riservate alcune delle quali legate anche alla sfera sessuale ( anche se coperti dalla massima riservatezza) ma in parte legati alla scarsa informazione che si accompagna a questa problematica, Da qui l’importanza di far conoscere di più l’importanza della donazione, che come è stato evidenziato dalla presidente della Fidapa di Locri, Assunta Barillare, andrebbe amplificata con una forte comunicazione che si potrebbe iniziare a fare anche nelle scuole. O – ha aggiunto dalle fila del pubblico la signora Maria Celi – con altri convegni finalizzati di largo respiro capaci di coinvolgere la cittadinanza soprattutto femminile e giovanile. Le conclusioni del convegno sono state affidate a Vincenzo Mollica, presidente di zona 2 del Lions Club che, da medico qualificato, non ha mancato di esporre le sue considerazioni su un argomento certamente, come è emerso dall’incontro, poco conosciuto dal grande pubblico ma molto importante per quello che può rappresentare per la complessa tematica della salute. Mollica ha anche proposto una domanda provocatoria: quanti dei presenti, pur facenti parte di una classe sostanzialmente elevata, erano compiutamente a conoscenza degli importante argomento ? Domanda non peregrina che ha confermato quanto importante possa essere. soprattutto nei territori “difficili” la comunicazione e la conoscenza di una problematica tanto importante.

nelle foto –
Mollica, Macrì, Bova, Zuccarini, Ferraro, Barillaro,Santoro