Aristide Bava
SIDERNO – Se non arrivano risposte in tempi brevi si dovrà spostare la protesta a Reggio Calabria presso la sede dell’ Asp e chiedere anche l’intervento delle strutture regionali, Commissario compreso. Sembra questa l’intenzione di cittadini e rappresentanti dei partiti politici di Siderno dopo il nuovo partecipato Sit In che si è tenuto domenica all’esterno dell’ ex Ospedale a cui ha fatto poi seguito un Flash mob serale con i fari di molte autovetture che hanno “illuminato” in maniera simbolica la struttura ospedaliera. Il maltempo non ha fermato la protesta dei cittadini sidernesi che si sono raccolti attorno ad una vistoso striscione attaccato alla ringhiera di recinzione dell’ex nosocomio cittadino dove si invoca l’attivazione di una Casa della salute promessa e finanziata già da sette anni ma “bloccata” non si sa per quale motivo da pastoie burocratiche che si accompagnano da una indolenza umana non più accettabile in un momento di grave emergenza sanitaria com’è questo che sta vivendo il territorio della Locride. E sono in molti ormai a pensare che non si sta chiedendo la luna ma piuttosto un semplice diritto dei cittadini riconosciuto dagli stessi organismi sanitari sovracomunali visto che la Casa della salute fa parte di un piano sanitario ben definito anche se mai portato a compimento. D’altra parte tenere chiusa una struttura importante e un tempo molto funzionale come quella dell’ Ospedale di Siderno, nell’attuale precaria situazione sanitaria è una vera vergogna. Adesso che lo stesso Commissario regionale Guido Longo in perfetta simbiosi con Gino Strada sta parlando di riapertura degli ospedali chiusi in Calabria, con il falso alibi di necessità economiche, 10 anni addietro, appare del tutto logico che la “rabbia” dei cittadini della Locride si faccia sentire. Sia per le precarie condizioni dell’ Ospedale di Locri, sia per la mancata attivazione della Casa delal salute di Siderno e sia per la mancata entrata in funzione dell’Ospedale di Gerace, completato da molti anni, mai entrato in funzione e, adesso, ridotto in condizioni pietose per il suo ingiustificato abbandono, Da Siderno sembra partire, dunque, dopo le reiterato proteste del sindaco di Locri, Giovanni Calabrese, per la necessità di ridare dignità all’ ospedale della sua città una nuova battaglia che può, e deve, diventare una battaglia dell’intera comunità della Locride. Non è una caso se presenti al Sit In di domenica c’erano anche cittadini di altri Comuni del territorio uno dei quali, Damiano Bonfà, imprenditore di Bianco, ha lamentato finanche l’assenza alla manifestazione dei sindaci : ” Questa non è una questione che riguarda solo la città di Siderno. Oggi ci dovevano essere presenti anche tutti i sindaci della Locride. La salute viene al primo posto e il nostro deve essere un impegno comune per qualificare la sanità del territorio ed evitare le continue emigrazioni sanitarie”, Tra i presenti anche Emmida Multari, nota e valida cardiologa in servizio presso l’ Ospedale di Locri che ha anche 20 anni di attività passati proprio nell’ex Ospedale di Siderno ” E’ stato un periodo entusiasmante sotto il profilo sanitario in cui questa struttura ha dato grandi risposte all’utenza dell’intero territorio. L’ attivazione della Casa della Salute è necessaria per l’intero sistema sanitario della zona. Non si può perdere e non bisogna ripetere gli errori del passato quando proprio qui a Siderno abbiamo perso la possibilità di aprire la terapia intensiva. Questa è una struttura che ancora può dare importanti risposte alla gente”. Presente anche l’ex assessore regionale Maria Teresa Fragomeni in predicato di fare il candidato a Sindaco. ” Questa è una protesta legittima anche se potrebbe essere ancora più partecipata. Sono dell’avviso però che dovrebbe essere spostata nelle sedi appropriate proprio dove si è verificato il “blocco” dell’iter attuativo della Casa della salute. Bisogna andare all’ ASsp e chiederne il perchè. IO l’ho fatto per lettera e non ho avuto nessuna risposta. E’ assurdo in una situazione di estrema emergenza sanitaria non avere la possibilità di poter utilizzare questa struttura”. A lei fanno eco altri due candidati a sindaco, Domenico Barranca e Antonio Cutugno. Il primo an nuincia di aver chiesdto un incontro do il presidente regionale facente funzione, Nino Spirlì ” probabilmente – dice – mi riceverà in settimana” e il secondo ricorda di aver attivato una raccolta di firme che ha avuto notevole attenzione da parte dei cittadini. Poi c’è anche l’altro candidato a sindaco Stefano Archinà ” E’ una manifestazione positiva abbastanza partecipata malgrado il cattivo tempo – dice – ma non deve rimanere ancorata a Siderno. Deve diventare utile e quindi de3ve arrivare agli organismi competenti. Azienda sanitaria e Istituzioni regionali devono avere la consapevolezza che questa non è una manifestazione di campanile ma una necessità dell’intero territorio”. C’è anche l’ex capogruppo consiliare Paolo Fragomeni ” E’ stato un grave errore chiudere l’Ospedale di Siderno. Adesso se ne sono resi conto tutti; Non si può smantellare un Ospedale che funziona per risparmiare. Adesso dobbiamo ripartire dalla Casa della salute e dobbiamo impegnarci tutti per raggiungere questo primo obiettivo senza steccati politici. Particolarmente soddisfatti, infine, i due principali promotori del Sit In, Sasà Albanese e Francesco Martino. ” Continueremo – dice Albanese – sino a quando non avremo le giuste risposte. Oggi è maggiormente presente la politica localeaccanto a tanti cittadini che sanno di lottare per una causa giusta che può riguardare anche le future generazioni”. Martino, dal canto suo è anche pià pragmatico ” La Casa della salute non costituisce una alternativa all’ Ospedale di Locri. E’ una necessità del territorio. Servono ambulatori, serve un primo pronto soccorso veloce e serve anc he una struttura capace di curare gli aspetti funzionali e legali. Questa struttura può, e deve, servire anche a questo”.
Nella foto
Multari, Barranca,Cutugno, Archinà, Paolo Fragomeni, M.Teresa Fragomeni,Bonfà