LOCRIDE – NON PENSARE A SOGNI IRREALIZZABILI MA VALORIZZARE QUELLO CHE ABBIAMO

Aristide Bava
SIDERNO – Sono in molti a pensare che il momento attuale, per la Locride, è quello più importante per disegnare il suo futuro anche se – è bene dirlo- la situazione esistente sul territorio è tutt’altro che positiva. Pochi collegamenti, sistema sanitario in ginocchio, lunga attesa per una 106 che anzichè essere arteria di vita continua ad essere arteria di morte , turismo legato a problemi atavici dominati da spazzatura e mancanza di adeguata depurazione del mare , sono tutte cose che pesano negativamente . Ci sono quelli, comunque, che, malgrado tutto, credono ancora nella possibilità di un forte rilancio del territorio. E c’è anche chi spera che la Locride diventi capitale della cultura per il 2025. D’altra parte è giusto che sia così Non bisogna mai perdere tutte le speranze. Si spera quindi che venga strutturato dalla politica ( se ancora esiste) un adeguato progetto per il futuro. Ma su cosa dovrebbe poggiare questo progetto ? C’è chi si sforza di pensare ad una Zes sul territorio che possa ruotare attorno al Porto di Gioia Tauro ma che tenga conto anche del Porto delle Grazie di Roccella di cui forse ancora non si è capita la grande importanza per l’intero territorio. C’è chi pensa che il segreto è quello di realizzare una visione d’insieme del territorio per cogliere obiettivi capaci di promuovere a tutto campo il comprensorio. C’è chi pensa che la possibilità ottimale sia quella di incrementare il settore turistico forte di grandi potenzialità riconosciute da tutti ma mai sfruttate a dovere. Certamente sono considerazioni attendibili. Perchè allora sforzarsi di immaginare un nuovo grande progetto che forse non vedrà mai la luce o servirà solo per procacciare qualche applauso al relatore di turno. Forse la cosa migliore è quella di mettere tutte le cose assieme e puntare a sfruttare quello che è possibile sfruttare. Oggi e non tra dieci, venti o trenta anni. Quello potrebbe essere un di più. Ammesso che venga. E, allora, oggi, perchè si possa sperare veramente l’auspicato cambio di passo per rilanciare sul serio il territorio è necessario uno sforzo grande, ma diverso. Sia da parte della Regione che da parte delle autorità locali. Se qualcuno come il Governatore Occhiuto dice giustamente che non bastano il solo mare , il solo sole, i soli monti e i soli borghi per rilanciare la Calabria, è giusto ricordargli che qui, nella Locride, sono queste le cose che, per fortuna, abbiamo. E che nessuno ci può togliere, salvo il padreterno, perchè non dipendono ne dalla politica, ne dalla capacità dell’uomo, come tante altre cose che sono svanite nel nulla ( sanità in primis). E, dunque, bisogna ripartire proprio da quello che abbiamo, in attesa che il resto, quello che resta ancora nel libro dei sogni, venga ad aggiungersi a questo potenziale in cui bisogna credere perchè, se fosse sapientemente sfruttato, è enorme. E allora si prepari questo grande progetto ( ancora immaginario) per il futuro del territorio ma non si perda di vista la necessità più immediata. Quella di utilizzare, da subito, in maniera adeguata quello che abbiamo e, soprattutto, migliorarne la funzionalità. Abbiamo il mare ma bisogna far funzionare i depuratori; abbiamo la montagna ma bisogna rendere agevole il percorso e ripulirla dell’ammasso di rifiuti che negli ultimi anni sono stati abbandonati dovunque, abbiamo il sole ma bisogna favorire il buon funzionamento della stagione balneare, abbiamo i borghi ma bisogna qualificarli e valorizzarli. Senza dimenticare i tesori archeologici e senza dimenticare l’enogastronomia , eccellenze indiscusse del territorio che sono la principale spinta per attrarre turisti e visitatori. A pensarci bene tutte queste cose non fanno parte del libro dei sogni e con un pizzico di reale volontà potrebbero costituire il perno di un reale ( e soprattutto immediato) rilancio del territorio. Sono cose certamente molto distanti da eventuali progetti faraonici destinati a rimanere per diecine se non centinaia di anni sulla carta e sono cose che fanno parte delle giornaliere considerazioni di chi ama questa terra. La Locride è questa; facciamola rivivere potenziando le cose che possiede.