Aristide Bava
SIDERNO – Ma il tratto di strada della nuova 106 tra Locri e Ardore si farà oppure no ? L’interrogativo è d’obbligo dopo la visita dei responsabili Anas di Reggio Calabria che, tra i provvedimenti in itinere annunciati, non hanno parlato di quel tratto di strada – di cui esiste anche il progetto – che era stato, invece, messo a fuoco nella visita romana dei primi cittadini della Locride, piu’ di un anno addietro, con l’impegno che il progetto sarebbe stato ripreso . Tra l’altro è doveroso dire che non solo di questo tratto di strada esiste la progettazione ma che addirittura i lavori erano anche, molti anni or sono, iniziati, tant’è che, come è stato confermato dal sindaco di Ardore, Giuseppe Campisi – che è anche presidente del Comitato esecutivo dei sindaci – i lavori effettuati sono ben visibili in una zona alle porte di Ardore, Contrada Callarò. I lavori sarebbero, poi, stati interrotti, quando si cercò di scavare una galleria nei pressi degli scavi di Locri, pare a causa di un intervento della soprintendenza ai beni archeologici sulla base del quale furono fatti anche dei necessari sondaggi del terreno. Subito dopo parte dei soldi stanziati per quell’opera sarebbero stati “dirottati” per altri lavori e la situazione si arenò. Della necessità, però, di realizzare questo tratto di strada, si è parlato parecchio negli ultimi anni tant’è che, appunto, anche in occasione della visita romana dei sindaci tenutasi lo scorso anno su iniziativa di Klaus Davi lo stesso Sottosegretario alle Infrastrutture On.le Salvatore Margiotta, aveva garantito il suo impegno , tra le altre cose, anche su questa possibilità. Cosa poi confermata anche in un successivo incontro tenutosi a Roccella. Giuseppe Campisi , in quest’ultima visita dei dirigenti Anas ha parlato del problema con l’Ing. Renda il quale non avendo notizie in merito si è riservato di approfondire la questione impegnandosi a ridiscuterne il 4 maggio quando i responsabili dell’ Anas torneranno ancora nella Ionica per dare l’avvio ai cantieri sul ponte Allaro. L’augurio è che, in un momento decisamente particolare come quello che stiamo vivendo, si possa contare anche su questa possibilità che, indipendentemente dalla assoluta necessità di questa infrastruttura, potrebbe portare anche lavoro, e quindi economia, in un territorio decisamente disagiato com’è questo della Locride.Una necessità che bisogna far conoscere subito al viceministro per le infrastrutture Giancarlo Cancellieri che proprio ieri ha diffuso un comunicato per far sapere che anche qui al Sud, dopo la realizzazione del ponte di Genova, si deve abbattere la burocrazia e devono ripartire le grandi opere facendo riferimento proprio al terzo megalotto della SS.106.
nella foto La parte terminale,alle porte di Locri della nuova 106 che si dovrebbe prolungare sino ad Ardore.