Aristide Bava
SIDERNO – Il sindaco della città, Maria Teresa Fragomeni ho tenuto un incontro con i Presidenti degli ordini professionali (ingegneri, architetti, geometri) “per trovare, sin da subito, le soluzioni possibili per investire al meglio i fondi a nostra disposizione”. E’ stata lei stessa a dare notizia di questa decisione a margine di una riflessione in cui afferma che tra “Nord e Sud esiste un divario territoriale, quasi un muro invisibile che divide l’Italia” .paragonando la nostra situazione a quella della Germania del dopoguerra, “un’unica Nazione, un solo popolo, con la stessa storia e la stessa lingua, diviso in due blocchi contrapposti, con una dimensione umana, economica e dei diritti profondamente diverse tra loro”. Nella sostanza afferma Maria Teresa Fragomeni “anche l’Italia ha il suo “muro di Berlino”. Non un muro fisico – precisa – ma un muro fatto di disuguaglianze, di diritti negati, di mancato sviluppo e di promesse mai adempiute. La sua riflessione si sposta sulla nostra gente “Chiunque, una volta adulto – dice – scopre di avere delle potenzialità per poter sfondare nel campo dello sport, della moda, dell’industria, nel design, nell’hi-tech: ma difficilmente potrà farlo restando al sud. Perché le discrepanze tra Nord e Sud sono tante, troppe per sperare che si possano colmare nell’arco di una generazione, senza un’azione forte e mirata, che abbatta i muri e costruisca strade e ponti per ridurre al minimo le distanze ed unificare, finalmente, il nostro Paese”. Quindi si sofferma sull’attualità, ovvero sui fondi del PNRR che “sono certamente molto importanti e lo sono soprattutto per il sud ma non solo, perchè lo scopo di questi fondi è quello di colmare i gap tra il “nord” e il “sud” dei vari paesi europei, nella consapevolezza che una Europa disomogenea, nei diritti e nella ricchezza, è un’Europa che cresce più lentamente, o che non cresce affatto”. Il paragone con il muro di Berlino serve poi per ricordare che dal suo crollo, nel 1989, ” la Germania ha investito una quantità enorme di risorse nella parte orientale del paese, realizzando industrie e soprattutto infrastrutture, col risultato di raddoppiare il PIL per abitante e realizzare un deciso e duraturo cambio strutturale per l’intera Nazione, che oggi è la forza trainante per l’economia Europea. Questa è una lezione – dice Maria Teresa Fragomeni – di cui dobbiamo davvero fare tesoro. Se vogliamo davvero, come Paese, fare un salto di qualità, dobbiamo abbattere i nostri muri, soprattutto quelli culturali ed ideologici, dobbiamo pensare in grande come cittadini italiani, prima ancora che come abitanti di una specifica regione o area del paese. Se quello di ridurre le disuguaglianze tra “i sud” e “i nord” è, a ragione, considerato un interesse primario per la crescita di tutta l’Europa, non possiamo pensare che non lo sia anche per la crescita dell’Italia”. Ed ancora “Non possiamo più pensare che il Nord dell’Italia possa crescere se non cresce anche il Sud. Non si tratta solo della legittima e giusta rivendicazione dei diritti riconosciuti, a tutti i cittadini italiani, dalla nostra Costituzione, ma anche, e soprattutto, di adottare una strategia che si è già rivelata vincente e che, adesso, con i fondi del PNRR, non può più restare ostaggio di derive localistiche e di un esasperato, e storicamente fallimentare, regionalismo”. Proprio per questo l’ annunciato incontro con i tecnici nella consapevolezza che “La sfida sarà difficile e faticosa: progettare e terminare le opere entro il 2026, considerata l’esiguità di personale tecnico addetto ai lavori, nei Comuni, richiederà uno sforzo notevole, ma noi ce la metteremo tutta per raggiungere questi obbiettivi”. Quindi la consapevolezza che “La strada per questo cambiamento non sarà certo in discesa, ma è la sola che possiamo percorrere, consapevoli che questa strada dovrà essere concretamente praticabile e, pertanto, dovrà essere sgomberata da ogni forma di localismo e campanilismo, che spesso sono alimentati dalla miope ed egoistica smania di potere e di denaro di alcuni gruppi ristretti di politici ed industriali”. E la convinzione finale che “.Noi abbiamo l’ambizione di essere una classe dirigente che pretende risorse da spendere in progetti ed idee strutturali di sviluppo, ispirata ad una lezione storica, spesso colpevolmente trascurata: l’Italia cresce se cresce il Mezzogiorno”.
nella foto Maria Teresa Fragomeni