LOCRIDE – LA LOCRIDE E LA NUOVA EMIGRAZIONE

Aristide Bava
SIDERNO – Le recenti festività natalizie hanno rivitalizzato il comprensorio della Locride ed hanno confermato, purtroppo, la ormai cronica assenza di giovani dal territorio. E non solo per gli studi universitari. La spoliazione è sembrata palpabile alla luce delle variegate presenze che hanno caratterizzato quest’ultimo periodo festivo con tanti giovani e meno giovani che sono tornati a riabbracciare le loro famiglie o piu’ semplicemente per respirare aria di casa, o meglio di quella che un tempo era la loro casa. Una Locride che negli ultimi anni ha ripreso a vivere la vecchia emigrazione degli anni 50 quando l’assoluta carenza di lavoro costringeva molti padri di famiglia a cercare fortuna ( !) altrove. Negli ultimi anni alle partenze di quelli che un tempo erano solamente giovani universitari a spostarsi a Roma, Bologna, Torino o Milano per citare le Università piu’ gettonate si sono aggiunti i laureati o i diplomati alla ricerca di un lavoro, spesso il primo, oppure artigiani e professionisti in cerca di un posto al solo che la gravità della situazione esistente nella Locride non consente sul territorio. Non parliamo solo di Eccellenze che, grazie a Dio, continuano a primeggiare in vari centri del Nord Italia e all’estero, ma anche di semplici cittadini costretti ad abbandonare i loro affetti familiari, gli amici, questi luoghi dove la qualità della vita, piaccia o non piaccia è tra le migliori del mondo, per riprendere, nelle ipotesi piu’ fortunate il posto di lavoro oppure per inseguire sogni e speranze di una vita dignitosa .E’ il nuovo dramma che sta vivendo la Locride che già settant’anni addietro ha vissuto il fenomeno dell’emigrazione in maniera decisamente pesante. Ed ‘ un dramma che deve far riflettere perchè è anche la conseguenza dell’abbandono in cui è stato lasciato il territorio da tanti anni a questa parte. Un territorio, si badi bene, che avrebbe certamente anche al suo interno le possibilità di autogestirsi e di creare posti di lavoro e condizioni ottimali soprattutto nel campo turistico ma che nelle alte sfere non viene preso assolutamente in considerazione . Forse per incapacità, forse per mancanza di autorevoli uomini politici, forse per scarsa volontà e fors’anche per i suoi mali di sempre che continuano ad essere amplificati e che servono solamente come falsi alibi a coloro che vogliono tentare di mettere a posto la propria coscienza. Ma non è nostra intenzione fare alcun processo e scendere nei soliti luoghi comuni. Riportiamo l’impressione che abbiamo avuto in questi giorni e le considerazioni che fanno spesso gli uomini della strada e/o addirittura i vari gruppi di forestieri che spesso “capitano” nella Locride. Come mai una terra così bella e così piena di potenzialità continua a rimanere in balia di se stessa e non riesce a tramutare queste sue potenzialità in qualcosa di concreto anche sul piano economico e sociale ?