LOCRIDE – INTERVISTA ESCLUSIVA A LUIGI SBARRA E PIERPAOLO BOMBARDIERI ” LA RIPRESA COMINCI DAL SUD”

Aristide Bava
Il 26 luglio rappresenterà certamente una data storica per la città di Siderno e per l’intero territorio della Locride. Saranno infatti ospiti i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil – Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri – che sbarcheranno in Calabria per parlare delle emergenze della regione, a partire dal lavoro e dalla sanità. I tre segretari generali saranno protagonisti di una manifestazione pubblica e assieme agli amministratori locali, ai lavoratori e agli operatori dell’informazione affronteranno le problematiche più importanti del territorio a supporto delle iniziative che le segreterie regionali delle tre maggiori sigle sindacali hanno, recentemente, portato all’’attenzione delle istituzioni nazionali e locali, oltre che dei candidati al governo della Regione. La presenza dei tre leader viene infatti indicata come una manifestazione di sostegno all’’azione dei sindacati in Calabria. Questioni ribadite con forza fino a ieri nelle tre manifestazioni nazionali organizzate proprio da Cgil, Cisl e Uil a Torino, Firenze e Bari. “Ripartiamo, insieme. Con il lavoro, la coesione e la giustizia sociale per l’Italia di domani” è lo slogan per i tre eventi in contemporanea: a piazza Castello di Torino ha parlato Landini; a piazza Santa Croce di Firenze, Sbarra; a piazza della Libertà di Bari, Bombardieri.
Dei tre segretari nazionali, ben due, com’è noto, sono originari della Locride. Luigi Sbarra è infatti di Pazzano ed è cresciuto a pane e sindacato iniziando da Locri e proseguendo poi a Reggio e Catanzaro. Pierpaolo Bombardieri è, invece, di Marina di Gioiosa: figlio di Oscar, già sindaco del paese ionico e apprezzata “bandiera” dell’ex Partito socialista, si è formato in un ambiente dove esisteva la vera politica. Si è poi trasferito a Roma dove ha fatto la gavetta e ha conquistato il suo posto al sole nella Uil.
In vista della loro attesa partecipazione sidernese, abbiamo affrontato con entrambi vari temi.
«L’Italia – afferma Pierpaolo Bombardieri – sta vivendo un momento molto difficile ma anche estremamente decisivo per uscire da una condizione drammatica e rilanciarsi in modo strutturale con uno sguardo lungo. Argomenti come il blocco dei licenziamenti e la riforma degli ammortizzatori sociali, una buona occupazione anche per i giovani e le donne, la salute e sicurezza sul lavoro, la riforma del fisco e la messa in sicurezza delle pensioni e del diritto alla salute sono assolutamente urgenti anche in relazione agli investimenti nell’’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Urgenze che, come siamo purtroppo abituati ma senza arrenderci, si accentuano per il Mezzogiorno e la nostra Calabria. Al Sud ancora una famiglia su dieci è in condizione di povertà estrema e nella nostra Calabria l’’indice di povertà relativa è più del doppio (20,8%) rispetto alla media italiana (10,1%). Il reddito disponibile delle famiglie calabresi si è persino ridotto del 3,3%. Sul Mezzogiorno si sono sprecati fiumi di parole, tante slide e tante interviste. Ma la situazione emergenziale rimane tutta: sulla sanità, sul lavoro, sulla lotta al caporalato e alla mafia. È inaccettabile che nel 2021 si muoia sul lavoro, dobbiamo perseguire l’’obiettivo “zero morti sul lavoro” interrompendo definitivamente una cinghia di morte dovuta all’’illegalità e all’’elusione delle regole principalmente da parte delle aziende. Sul diritto alla salute dei cittadini siamo ancora molto lontani. Manca una legge quadro per la non autosufficienza. E in merito allo sviluppo delle infrastrutture materiali e immateriali bisogna pretendere un intervento profondo e di sostanza. I servizi per il welfare, le reti digitali e dei trasporti hanno necessità di un cambio di passo netto. Dobbiamo bloccare l’e migrazione dei cittadini che vanno via per curarsi e dei giovani che fuggono alla ricerca di opportunità formative e occupazionali. Il lavoro è la vera priorità per il rilancio del nostro territorio. Dobbiamo costruire un percorso di formazione e di riqualificazione professionale come mai è stato impostato prima. Abbiamo storia, artigianato, cultura e paesaggi che si prestano ad un rilancio del turismo. Ma ci vuole uno sforzo dal centro e la capacità locale di ragionare in sinergia e in una logica di visione in cui si riesca a fare rete e a costruire un modello, magari attingendo da quei modelli che funzionano e che possono ispirarci come il know how romagnolo mutuandolo sulle nostre meravigliose coste. Abbiamo bisogno di interventi concreti e questo è il nostro modo di sottolineare la necessità di intervenire ancora sul Mezzogiorno, con maggiori investimenti, con più attenzione, con meno chiacchiere e più fatti concreti. Per noi il Mezzogiorno è il cuore del problema e lo strumento attraverso il quale si rilancia il Paese. Conosciamo le grandi difficoltà che attanagliano la nostra regione, spesso disperata per una situazione occupazionale che non trova adeguati sbocchi e le opportunità che merita, ma conosciamo anche la grande dignità e la voglia di riscatto del popolo calabrese. Dobbiamo lavorare sulla forza e la voglia che hanno i giovani di ripartire. C’è una carenza di investimenti da parte del governo ma non possiamo dimenticare che nel passato recente sono state numerose anche le risorse non spese. È necessaria una ’inversione di rotta delle politiche in atto, una maggiore partecipazione delle comunità locali e nuove idee da socializzare. Il sindacato confederale è a disposizione di un progetto di sviluppo per una nuova idea di Paese, di Sud e della Calabria. Faremo muro sui tentativi di ridurre l’’attenzione verso il disagio del nostro territorio e saremo un “ponte” per traguardare percorsi di crescita e di valorizzazione».
Ecco, invece, il pensiero di Luigi Sbarra: «L’appuntamento di luglio sarà un’’occasione importante per lanciare un messaggio al governo e ribadire che, senza il riscatto del Sud, l’’Italia non ripartirà, e la stessa opportunità del Pnrr rischia di andare sprecata. La Calabria e in particolare la Locride, rappresentano la quintessenza della sfida, perché presentano al loro interno, moltiplicate, tutte le criticità del Mezzogiorno. Ma, per questo, rappresenta anche l’’area con le maggiori potenzialità di sviluppo. Si tratta di sanare le ferite e liberare una crescita che deve necessariamente partire dalla buona occupazione, dalla sua qualità e stabilità, dal suo protagonismo nei processi di coesione e legalità. Dobbiamo avviare un Piano straordinario per il lavoro e le competenze che poggi su concreti investimenti pubblici e privati. Vuol dire spezzare le diseconomie infrastrutturali, realizzare strade, alta velocità, portualità, intermodalità, anche ammodernare e completare le reti esistenti come la 106 Jonica, la linea ferroviaria, la digitalizzazione. Va avviato un programma nazionale di risanamento idrogeologico, promuovendo una politica industriale che metta a sistema le tante eccellenze presenti: manifattura, ’agroalimentare, ’artigianato e turismo. Serve una forte fiscalità di vantaggio che stimoli assunzioni, innovazione, aggregazioni di filiera. Sul fronte del welfare è poi indispensabile rilanciare la sanità’ e il pubblico impiego con assunzioni e stabilizzazioni del precariato storico negli ospedali, nei comuni, nelle scuole, nei servizi socio-sanitari di prossimità. Indispensabile anche il consolidamento di strumenti universali contro la crescente povertà e un più forte sostegno alla non autosufficienza. Il Recovery, unito alle risorse della nuova programmazione europea, mette a disposizione del Mezzogiorno 202 miliardi da utilizzare entro il 2027. Una chance irripetibile. Disperdere queste risorse sarebbe un delitto imperdonabile. Per fare bene bisogna fare insieme: progetti, riforme e investimenti vanno “messi a terra” con un nuovo patto sociale, pienamente concertato per lo sviluppo, la coesione e la legalità».