Aristide Bava
Il territorio della Locride potrebbe diventare una “impresa” che produce qualità ma la burocrazia e i finanziamenti che arrivano, se arrivano, con forte ritardo e spesso portano al fallimento le aziende, impediscono quello che dovrebbe essere uno sviluppo naturale della produzione. Questo è uno dei passi di Pietro Sirianni, Direttore della Coldiretti di Reggio Calabria che, con l’esperto in Diritto Agrario Giuseppe Pellegrino e l’imprenditrice Beatrice Toniolo, è stato relatore del convegno sul Diritto Agrario organizzato sotto il tema “Normative e difficoltà di applicazione ai giorni d’oggi” dai Club Lions di Locri, Siderno e Roccella. L’incontro si è tenuto presso la sede del Lions club di Locri, in Piazza Stazione, presenti anche i rappresentanti di altre associazioni del territorio. I lavori, introdotti da chi scrive, dopo i saluti istituzionali del Presidente de Lions Club di Siderno, Vincenzo Mollica e del Presidente del Lions Club di Roccella, Lorenzo Maesano, è stato aperto dall’ Avv. Marialuisa Muscoli, rappresentante del Club di Locri e responsabile del service Lions ” Deformazione della legalità costituzionale , come tornare alla cultura delle regole e dei comportamenti etici “. La Muscoli si è soffermata su alcuni aspetti etico- giuridici, ponendo l’accento sulla fascia ionica reggina “ricca di prodotti di nicchia”, che non riescono a trovare collocamento sui grandi mercati. Quindi è toccato a Giuseppe Pellegrino, che, tra l’altro, è anche patrocinante in Cassazione oltre che storico ed esperto di Diritto Agrario, a polarizzare l’attenzione dell’uditorio con una relazione, partita da lontano, che ha chiamato in causa anche i fasti della Magna Grecia ricordando finanche Zaleuco ben noto per essere stato autore delle prime leggi scritte dei Greci . Pellegrino ha riportato tutta una serie di notizie storico culturali per rivendicare con orgoglio tradizioni che si tramandano ancora nei piccoli centri interni della Locride dove un tempo l’agricoltura era un bene prezioso. Quindi l’intervento di Beatrice Toniolo, imprenditrice agraria, “figlia d’arte” e responsabile di una importante azienda vinicola locridea che ha parlato delle enormi difficoltà burocratiche che si frappongono allo sviluppo dell’imprenditoria locale malgrado la possibilità di conquistare, grazie alla qualità, anche i mercati esteri. Beatrice Toniolo si è anche soffermata sulla scarsa capacità esistente sul territorio di coniugare la produzione agroalimentare con il turismo, cosa che in altri territori del nostro Paese costituisce un aspetto fondamentale per creare economia. Poi l’intervento di Pietro Sirianni che si è soffermato sul sistema di finanziamento per l’agricoltura, sugli aspetti economici, sui controlli, sulla assistenza per le procedure burocratiche agli imprenditori agricoli e sulle forti lotte fatte dalla Coldiretti per dare sostegno alle attività del delicato settore, non nascondendo, come anticipato in apertura, le grosse difficoltà che si riscontrano sul territorio della Locride e sulla Calabria in generale. Durante il convegno è stato affrontato anche lo spinoso problema del cibo sintetico che minaccia di diventare una ulteriore spada di Damocle per gli imprenditori agricoli. I lavori sono stati chiusi dal Presidente della XI Circoscrizione Lions, dott. Giuseppe Ventra che richiamando un intervento di Candeloro Imbalzano, già presidente della Commissione bilancio della Regione Calabria, ha voluto ricordare che il credito agrario è stato per decenni la principale fonte di finanziamento dell’attività delle aziende agricole della provincia reggina, anche se sulla Locride, stante la limitata dimensione di tante piccole aziende familiari, è stato poco diffuso. Ma adesso – però – ha aggiunto si sta notando un risveglio di questa vocazione con aziende ben organizzate e strutturate che possono, se opportunamente sostenute, puntare alla valorizzazione delle numerose tipicità esistenti e dare un forte contributo allo sviluppo economico del territorio. Ha richiamato anche il Piano di Sviluppo rurale 2021-2026 (Psr) con i fondi utilizzabili dall’assessorato regionale all ‘attività produttive che potrebbero giocare un ruolo decisivo nel processo di sviluppo del territorio con forti ricadute occupazionali. Il tutto – è stato ricordato – collegato anche alla ipotesi progettuale presentata per la candidatura della Locride a Capitale della cultura 2025.