Aristide Bava
SIDERNO – ” Siamo riusciti, in questo periodo di Coronavirus, a superare le non poche difficoltà legate alla carenza di medici e di presidi di sicurezza grazie all’abnegazione di tutti i componenti del reparto, presenti dal primo all’ultimo senza tener conto, quando è stato necessario, di turni e orari”. Il primario del reparto di Neurologia dell’ Ospedale di Locri , Luigi Giugno, costretto a sospendere le attività ambulatoriali a causa del Covid 19 , ha attivato, per i casi urgenti, le giuste strategie per combattere il virus provvedendo prima di ogni ricovero a far sottoporre a tampone i pazienti e accettarli in reparto solo se negativi. ” In questo reparto – dice – c’è un alto tasso di ictus e di pazienti con patologie cardiovascolari acute. Abbiamo fatto del nostro meglio per garantire la funzionalità e tutto sommato la situazione è rimasta sempre sotto controllo. Abbiamo sofferto la mancanza di qualche medico in più che, certamente, quando si ritornerà alla normalità con tutte e dieci i nostri posti letto a pieno regime, sarà necessaria. Di questo abbiamo parlato con il Direttore sanitario Aziendale , Antonio Bray che ci ha assicurato che, quanto prima, almeno altri due medici arriveranno . Il nostro è un reparto importante che potrebbe fare il classico salto di qualità se dotato anche di strumentazioni innovative. Faccio riferimento ad esempio a un Elettromiografo e a un Elettroencefalografo, strumentazioni che, al nostro interno, abbiamo le capacità professionali di utilizzare, e che favorirebbero enormemente tutti gli utenti della Locride costretti a spostarsi a Reggio Calabria o Catanzaro. Questo in considerazione anche che, abbiamo richiesto, e sono in arrivo, 4 monitor multiparametrici per iniziare l’attivazione dello stroke-unit una importante unità indirizzata esclusivamente alle malattie celebrovascolari. Voglio ,inoltre, precisare che l’attività della neurologia è molto importante anche nella lotta contro il coronavirus che aggredisce – come è stato dimostrato da autorevoli esperti internazionali – anche le strutture nervose e in modo particolare il cervello “. Con il dott. Luigi Giugno , che è stato per 15 anni primario di Medicina urgente con trascorsi pure nel Pronto soccorso, parliamo anche di quest’ ultima problematica spesso al centro dell’attenzione nel nosocomio locrese.” Le attività del pronto soccorso – dice – per il 75% sono indirizzate alla medicina d’urgenza mentre il rimanente 25% alla medicina chirurgica. Molto probabilmente se si curasse a monte una divisione delle due medicine la situazione andrebbe a migliorare notevolmente e si potrebbero quantomeno limitare le lunghe attese dei pazienti anche per le semplici visite di routine