LOCRIDE – IL “MANIFESTO PER SIDERNO” DEL GIORNALISTA ENZO ROMEO

Aristide Bava
SIDERNO – Le elezioni amministrative a Siderno sono ancora lontane ma già tra la cittadina serpeggiano le prime indiscrezioni su possibili candidature, argomento che ci ripromettiamo di affrontare quanto prima. C’è ,però, chi ha già pensato che la situazione di Siderno, indipendentemente dalle possibili candidature meriti una attenta riflessione. E’ la voce autorevole del giornalista e scrittore Enzo Romeo, vaticanista e già responsabile di Rai International e di vari servizi del TG 1 e del Tg 2. Enzo Romeo ha ritenuto dover diffondere un ” Manifesto per Siderno” , documento che parte dal declino che la città ha avuto negli ultimi vent’anni e arriva ai giorni nostri con una proposta precisa ; quella di una grande coalizione. L’autorevole giornalista parte dalla cornice storica della città per far capire come si è arrivati q questa condizione di emergenza. ricordando la vocazione industriale di Siderno a cui si univa anche una buona attrattiva turistica. Cosa che fino agli anni sessanta – scrive nel “manifesto” – aveva permesso un progresso più o meno armonico. C’era una zona industriale (quella a nord della stazione ferroviaria) con fabbriche, fornaci, oleifici, manifatture varie; c’era un centro cittadino con palazzetti a uno o due piani, uniformi dal punto di vista architettonico; c’erano i quartieri legati alla pesca (Sbarre e Santa Caterina); c’era il vecchio capoluogo di Siderno Superiore, bisognoso di interventi di restauro ma sostanzialmente intatto nella sua struttura originaria; c’erano le tante e popolose contrade sparse tra orti, vigneti e giardini; e c’erano infine ampie aree di verde agricolo a ridosso del nucleo urbano, il più ampio dei quali era il Feudo, che faceva da cuscinetto con la vicina Locri “. Negli Anni Ottanta, però, la tumultuosa ma disordinata crescita socio-economica e il boom edilizio resero urgente una riorganizzazione complessiva del territorio comunale. Dopo lunghe lotte era stata ottenuta l’apertura dell’Ospedale civile, mentre si moltiplicavano i cantieri per la costruzione di nuovi edifici abitativi, spesso realizzati in condizioni di abusivismo. Si arrivò così all’approvazione del Piano regolatore, che prevedeva una zona di espansione industriale in contrada Pantanizzi (alle spalle della Fabbrica D’Agostino) e una zona turistica dal lato opposto del centro urbano (intorno all’Hotel President). Purtroppo, il Piano ben presto fu ampiamente emendato per avallare lo status quo che intanto si era creato con la collocazione abusiva di edifici di civile abitazione e di strutture a uso commerciale o di artigianato.”Ciò – dice Enzo Romeo – ha favorito il disordine urbanistico, mentre la mancanza di un progetto di sviluppo ha provocato un’involuzione in senso anarcoide del tessuto cittadino. Le attività industriali si sono via via ridotte o sono scomparse (basti citare l’Oleificio Romeo e il cementificio D’Agostino), mentre si è cavalcata l’onda consumistico-commerciale, ma senza incanalarla in un alveo che garantisse continuità. Il nuovo commercio sidernese, sviluppatosi a fine millennio, non è stato più sostenuto dalla produzione industriale e manifatturiera, né è stato finalizzato all’esportazione (come s’era fatto nei tempi passati), ma si è retto sul consumo interno, presupponendo un retroterra economico che si andava invece sfaldando rapidamente. Un apparente benessere, frutto della momentanea circolazione di denaro, dovuta spesso ad attività illecite, ha dato per qualche anno l’illusione che si potesse ottenere per vie traverse ciò che non si riusciva più a raggiungere attraverso la strada principale, fatta di fatica e di lavoro. Il risveglio è stato duro e tuttora ne paghiamo le conseguenze”.A questa premessa Enzo Romeo fa seguire le dinamiche dei tre commissariamenti per infiltrazioni di stampo mafioso a cui lega due considerazioni. La prima riguarda lo Stato, “che non deve limitarsi a provvedimenti punitivi, ma ha il dovere di accompagnare con adeguati strumenti di sostegno il Comune in difficoltà” perchè ” Il ripetuto ricorso all’istituto del commissariamento rischia di produrre un’ulteriore perdita di senso civico tra la cittadinanza e di indebolire de facto il sistema democratico”. La seconda considerazione – dice – riguarda, invece, tutti noi. “È tempo di accettare la sfida della legalità, uscendo dagli equivoci ed eliminando ogni comportamento che offra contiguità e dia spazio agli ambienti della ?ndragheta o di altre consorterie arbitrarie. Non si tratta di promuovere una crociata o una sorta di“guerra civile” tra i cosiddetti buoni e i cosiddetti cattivi, ma di far capire a ciascuno che la crescita economico-sociale condotta col malaffare è illusoria e trascina in un vicolo cieco anche coloro che ne tirano le fila” Poi la sua “ricetta” per una svolta positiva. che parte dalla buona scuola e dal risveglio dell’associazionismo: culturale, religioso, sportivo con un preciso cenno all’emergenza ambientale:” vanno eliminate le aree di abbandono e degrado, alcune centralissime, come la zona dell’ex Pastificio Cataldo e dell’ex industria Materazzi; va perfezionata la raccolta dei rifiuti, va garantita la pulizia delle acque marine, vanno messe in sicurezza le falde acquifere di Pantanizzi e smaltiti definitivamente i velenosi residui di lavorazione dell’ex fabbrica chimica BP; va eliminato l’inquinamento olfattivo prodotto dalla discarica di contrada San Leo, anche a costo di chiedere la chiusura definitiva del sito; va riattivata la Diga, che da oasi di verde pubblico si è trasformata in area di pubblico abbandono”. Guardando al futuro Romeo pensa anche all’idea di una “confederazione” amministrativa con i Comuni vicini e fatta salva l’azione dell’Associazione dei Comuni della Locride, ritiene ” lungimirante” pensare a un’area metropolitana Siderno-Locri-Grotteria-Marina di Gioiosa per dare più peso alle istanze comprensoriali . Obiettivi certamente condivisibili, ma come realizzarli ? L’idea di Enzo Romeo è quella di “una grande coalizione” abbandonando temporaneamente le categorie di maggioranza ed opposizione, per coagulare il sostegno di tutti – partiti politici, forze sociali, singoli cittadini – verso l’obiettivo di salvare la nostra Città. Il momento è arrivato in cui le gravi emergenze del territorio vanno affrontate senza gabbie ideologiche e con un impegno trasversale.” Di fronte alle sfide che attendono Siderno – dice Romeo – si possono mettere insieme, in nome del bene comune, l’umanesimo cristiano, il solidarismo di matrice socialista e il liberalismo moderato. segnale, che dimostri che – nonostante tutto – si può guardare con fiducia l’orizzonte, si possono ancora spendere tempo ed energie per realizzare il sogno di una Città prospera ed onesta: Sin qui l’idea di Enzo Romeo; argomento che merita certamente la giusta attenzione. Vedremo quali saranno le reazioni politiche in sede locale.

nelle foto
Enzo Romeo offre a Papa Francesco il suo libro Francesco e le donne