Aristide Bava
SIDERNO – Mai come in questo periodo, grazie alla presenza di tanti forestieri, si avverte l’importanza turistica dei borghi antichi della Locride. E’ la grande conferma che questa terra come spesso è stato scritto, “benedetta dalla natura ma maledetta dalla incapacità degli uomini” non riesce ad avere i supporti politici e l’immagine necessaria per decollare malgrado il suo immenso patrimonio. Anche perchè – è bene ammetterlo – continua a pagare lo scotto di una immagine su cui pesano parecchio le sue vicende negative. Una vecchia storia che si ripete e che non è stata ancora cancellata malgrado proprio in questi ultimi tempi si sperava che lo slogano coniato, lo scorso anno, a supporto della sua candidatura a Capitale della cultura, ovvero “ tutta un’altra storia” avesse potuto far fuoriuscire la Locride da uno stereotipo che ha fatto breccia sulla gente più delle bellezze e dei tesori storici culturali e archeologici di cui questa terra, piaccia o non piaccia, è piena. Ma la bellezza del territorio c’è, anche se è stata parzialmente deturpata dalla mano dell’uomo con qualche costruzione poco appropriata. Nessuno, insomma, può togliere alla Locride il suo fascino , la bellezza selvaggia delle spiagge basse e sabbiose che si alternano, in alcuni tratti alle rocce a picco sul mare, e a molte colline, ancora ricche di agrumeti e ulivi . E non si può togliere a questo territorio un patrimonio storico-culturale che resta certamente una sua immensa risorsa. Giusto, quindi, rivendicare – e questa deve essere la grossa forza dei cittadini della Locride- quello che di eccezionale questa terra può offrire. Una natura meravigliosa che si mescola alla storia antica testimoniata dai ritrovamenti negli scavi di Locri Epizefiri e di Monasterace – Kaulonia, dalla stupenda Villa Romana di Casignana e dai suoi splendidi mosaici, dai resti del Naniglio di Gioiosa Jonica , dai tanti castelli del suo entroterra, dai maestosi Palazzi dei suoi borghi antichi. Una terra che ha ospitato i Bizantini e i Normanni, dove esistono ancora monasteri e santuari di notevole bellezza e dove soprattutto il fascino dei borghi antichi riesce ad incantare i visitatori. Ci sono anche alcune punte di diamante come Gerace, con la sua Cattedrale normanna; Stilo con la pregevole architettura della Cattolica bizantina, Bivongi con le spettacolari cascate del Marmarico. E c’è una fascia costiera che comprende suggestive località balneari e ampie e lunghe spiagge tra le quali anche quella di Riace resa famosa in tutto il mondo per il ritrovamento dei Bronzi. Una terra meravigliosa, pur con tutti i suoi contrasti, dove la qualità della vita, è certamente tra le migliori del mondo, favorita anche da un microclima unico che non solo fa bene alla salute come è stato accertato da appositi studi universitari, ma favorisce anche la coltivazione di risorse di nicchia come il bergamotto, l’annona, piante officinali, e il famoso e inimitabile vino greco. E ci sono prodotti gastronomici “speciali” come l’olio d’oliva “Grossa di Gerace”; la ricotta affumicata di Mammola, il caciocavallo di Ciminà’, il pane di Platì , di Mammola e di Canolo, tanto per citare solo alcune delle specialità piu’ note del territorio. Chi può disconoscere tutto questo ? Anche se il rovescio della medaglia è costituito dalle sue tante carenze sociali che, probabilmente hanno costituito una classica palla al piede. Alla fine, però, comincia ad esserci la convinzione che il tempo delle considerazioni negative , se non cancellato, si può mitigare. E’ necessario, a questo punto, fare qualcosa di più e di concreto. Il “sogno” di sviluppo della Locride non può svanire nel nulla e, proprio la presenza del grande patrimonio qui esistente ci deve far credere che “tutta un’altra storia” è ancora possibile.