Aristide Bava
SIDERNO – Cambiare, ma fare in fretta e bene. Alla luce delle poco felici situazioni che stanno coinvolgendo l’Ospedale di Locri e la sanità del territorio si avverte la newcessità di un drastico cambio di passo. E’ necessario costruire un sistema sanitario che funzioni e sia libero da condizionamenti e da logiche strumentali. Portavoce di questa necessità si fa il settore sanità del Corsecom che in una sua nota scrive ” Le inchieste, che stanno scuotendo la Sanità calabrese e che hanno interessato anche l’ ASP di Reggio Calabria, ci stanno consentendo di comprendere meglio alcune delle cause che hanno portato al ridimensionamento dei servizi nel nostro territorio., Sono molti, oggi, a pensare che le passate gestioni, fatte di tagli lineari in nome di un decennale “piano di rientro”, ma anche di persistenti sprechi, di logiche clientelari e di potere, di illegalità diffusa, con bilanci inaffidabili o non presentati, abbiano contribuito a favorire, purtroppo, le regioni del Nord che, con i soldi dei calabresi, costretti ad emigrare per curarsi, hanno potuto finanziare meglio i propri servizi. Ospedali chiusi o svuotati, carenza di personale e di attrezzature, strutture fatiscenti, servizi territoriali insufficienti, una rete di medici di medicina generale e di specialisti convenzionati non integrata e sottoutilizzata, sono solo alcune delle tante anomalie che hanno caratterizzato in questi anni la Sanità calabrese. Nella Locride, sono rimasti inutilizzati finanziamenti specifici per la ristrutturazione edilizia dell’ Ospedale di Locri e per la realizzazione della Casa della Salute di Siderno. In compenso, proprio in questi giorni, l’ ASP di Reggio Calabria ha dovuto pagare più di 500 mila euro per spese di progettazione riguardanti l’Ospedale, risalenti a 20 anni addietro, senza che i lavori fossero mai iniziati. Ci si chiede, adesso che c’è stata una nuova convenzione con Invitalia quanto ci costerà una nuova ipotesi progettuale essendo quella precedente ormai abbondantemente superata dalle nuove normative, così com’è già avvenuto per la Casa della salute di Siderno. Senza entrare nelle vicende giudiziarie visto che lo stesso Commissario Longo ha parlato di intreccio di interessi, di malaffare e di corruzioni, appare quantomai necessario, oggi più di ieri, garantire una normalizzazione della situazione e auspicare con determinazione il necessario cambiamento. Quello che, oggi, interessa ai cittadini è che si realizzi , da subito, un sistema sanitario in grado di rispondere ai bisogni di salute della comunità. Per fare questo occorre, – a giudizio del Corsecom – prima di tutto, trovare una soluzione per il ripiano del debito pregresso, un pesante fardello. senza la soluzione del quale, ci sono poche speranze di ricostruzione del nostro sistema sanitario. Il Corsecom, ribadisce, di aver percepito qualche segnale di cambiamento in seno all’ Asp di Reggio Calabria per come annunciato anche a Locri nell’incontro di mercoledi scorso dal Commissario Scaffidi. Occorre, però, anche dire, con chiarezza, che, senza l’aiuto di un investimento straordinario, in termini di risorse umane e di nuove tecnologie, nessun cambiamento sarà possibile. Dall’ emergenza sanitaria, con le ripercussioni economiche che si è portata dietro, occorre uscire con un’idea forte di sistema sanitario pubblico. La drammatica e difficile esperienza vissuta, a causa del Covis, deve diventare un’occasione importante per un ripensamento profondo di tutto il sistema, soprattutto, dal punto di vista organizzativo. Occorre rafforzare la legalità, dare spazio alle competenze, agire da subito su una “ricostruzione” dei servizi in base a quelli che sono i bisogni reali dei cittadini. Oggi c’è necessità di guardare avanti, di favorire le sinergie tra Istituzioni ed Amministrazioni, di sviluppare strumenti di integrazione e di collaborazione, di valorizzare ciò che di buono esiste e di ricercare tutte le risorse, istituzionali e non, che è possibile mettere in campo per favorire il cambiamento. Un approccio di cui si sente forte la necessità e che, come Corsecom, facendo una attenta riflessione critica sul passato, porteremo avanti , come impegno prioritario e pratica corrente. Creare distinzioni o contrapposizioni è inutile e dannoso, soprattutto in un momento così difficile come questo, nel quale è necessaria una larga intesa per gettare le basi di un sistema sanitario che funzioni, libero da possibili condizionamenti, da conflitti di interesse e da logiche strumentali”.