Aristide Bava
SIDERNO – I borghi antichi della Locride sono una forza aggiunta al potenziale turistico del territorio. La conferma è arrivata quest’anno anche dalle grosse presenze di forestieri che ,in alcune giornate, hanno particolarmente affollato questi siti che mantengono ancora il fascino di un passato pieno di storia e di cultura.. La tendenza dei turisti, soprattutto stranieri, in quest’ultima estate, hanno, infatti, confermato che i borghi antichi sono una grande fonte attrattiva anche se ancora fanno parte di una Calabria pressocchè sconosciuta al grande pubblico, che racchiude tesori artistici, strutture architettoniche , tradizioni e culture che testimoniamo la storia millenaria del territorio Locrideo. Sono grandi risorse da rivalutare che possono contribuire alla “sfida” di Locride Capitale Italiana della cultura 2025 portata avanti dal Gal Terre locridee. Non bisogna dimenticare che alcuni di essi, certamente quelli più conosciuti dal grande pubblico sono già stati inseriti tra i borghi piu’ belli d’Italia . Intendiamo in particolare la splendida Gerace la caratteristica Bova, e l’affascinante Stilo. ma poi ci sono tanti altri centri interni ricchi di “tesori” e forti, anche, di una particolare enogastronomia, fatta di prodotti locali di qualità, che è ormai diventata una vera attrattiva per quello che è indicato il nuovo turismo. E’ innegabile che, ormai, la fascia ionica reggina, che ha dalla sua parte anche il fatto di trovarsi, con l’intera provincia, nel cuore del Mediterraneo, forte della possibilità di offrire pressocchè contemporaneamente mare e montagna ha in questi borghi antichi precise testimonianze del suo glorioso che ancora rendono proprio i borghi antichi gelosi custodi delle vecchie tradizioni e i una storia millenaria. L’elenco è decisamente molto lungo ma anche questo contribuisce a dare più forza e più interesse all’intero territorio della Locride. Si può tranquillamente partire dalla zona di Bova che ha anche una sua zona archeologica e dove il territorio, nell’entroterra, offre vari centri della Comunità etnico-linguistica dei Grecanici come Roghudi, Chorio, Roccaforte del Greco e Gallicianò. Piu’ a nord est c’è il caratteristico castello di Palizzi, Quindi si prosegue, verso la Riviera dei Gelsomini dove molte località sono abbastanza conosciute a partire da Brancaleone con il suo retroterra ( dove spiccano i resti di S. Maria dei Tridetti ) e Bianco, famosa per la produzione dei pregiati vini “Greco” e “Mantonico” con alle spalle S. Agata del Bianco, oggi diventata una piccola oasi culturale e Capitale dei Murales, , Caraffa e Casignana, cittadina quest’ultima, ben nota per la presenza della Villa Romana che, tutt’oggi, conserva quasi integri parecchi mosaici pavimentali ma anche forte di un caratteristico borgo. E, poi, l’area della Locride molto ricca di piccoli borghi e di arre archeologiche dove spicca l’antico borgo di Gerace , certamente uno dei più interessanti centri storici della Calabria, apprezzabile anche per la sua conservazione oltre che per le tante opere e chiese risalenti al periodo bizantino. Una zona che comprende anche Antonimina che dispone di un ottimo centro termale, Borghi molto suggestivi anche ad Ardore con il suo Castello, S. Ilario con il suggestivo borgo di Condoianni , Locri con i suoi Musei e il Parco archeologico, e Siderno dove, nel centro storico, esistono antichi edifici di notevole pregio. Significative le presenze storiche a Marina di Gioiosa con la maestosa Torre Galea e il suo teatro romano, nonchè Gioiosa Jonica con il suo Naniglio, Villa Romana di indiscutibile interesse e tanti apprezzabili edifici storici. E Mammola con il suo Musaba e il santuario di San Nicodemo. Poi Roccella dominata dal settecentesco castello dei Carafa e forte, turisticamente, anche della presenza del Porto delle Grzie, e piu’ a nord Caulonia, con le numerose chiese settecentesche e tanti resti di un grande passato storico-culturale e Monasterace che offre un’altra importante area archeologica ma anche un borgo antico molto suggestivo. C’è, quindi, Stilo , che custodisce La Cattolica indicata dagli esperti come ” il gioiello per eccellenza” del mondo bizantino. Ed ancora Bivongi dove si trovano i resti del convento bizantino di S. Giovanni Therestis e Stignano che offre la stupenda Villa Caristo. Ma queste , sia chiaro, sono solo le principali, certamente non esaustive rispetto al grande patrimonio storico- culturale di quella che ancora viene indicata “bella ma impossibile”. Ci sono tanti altri piccoli centri che sono certamente luoghi identitari della fascia ionica reggina e che sono ancora poco conosciuti, o comunque poco propagandati, dagli stessi cittadini locali. Ecco, dunque, la necessità – e Locride Capitale Italiana della cultura 2025 offre questa possibilità – di attivare opportune azioni per mostrare il vero volto della Locride scevro da stereotipi che sin qui hanno impedito un suo auspicato sviluppo economico e sociale.
nelle foto Villa Caristo di Stignano