Aristide Bava
Siderno – Negli ultimi giorni è stato presentato in più occasioni – in particolare a Locri, Villa Mollica di Contrada Moschetta e GioiosaJonica, Palazzo Amaduri l’ultimo libro della scrittrice Palma Comandè dal titolo accattivante e significativo ” La padrina”. In libro che libro tratta del fenomeno “ndrangheta” visto, però, anche dal punto di vista pedagogico e sociale tant’è che, cornice delle sue presentazioni ha registrato la partecipazione di alcuni protagonisti della vita culturale e sociologica della Locride tra i quali il prof. Salvatore Licciardello, studioso e pedagogista di chiara fama , la psicologa Filomena Drago, particolarmente impegnata nel modo della scuola , la poetessa e scrittrice Bruna Filippone che in questa occasione ha offerto al pubblico una sua composizione dal titolo “Polvere bianca” finalizzata a mettere a fuoco i pericoli della droga e Federica Roccisano economista e Presidente della Cooperativa sociale Hermes 4.0. Il libro affronta il problema della ndrangherta da una angolazione particolare indirizzata ad entrare nei sentimenti delle protagoniste del romanzo, in un mix tra presente e passato che inquadra due mondi al femminile in contrapposizione che offrono spunti di grande attenzione , soprattutto sociale. Non a caso ” La padrina” è stato presentato,poco tempo addietro, anche ad Ancona in un evento che ha avuto per protagonista il Procuratore Nicola Gratteri il quale ,ponendo l’accento sul contenuto del libro, ha auspicato una sua possibile divulgazione ne campo della scuola. In effetti , come abbiamo avuto modo di farci confermare dalla stessa autrice Palmà Comandè nel corso della presentazione di Gioiosa Jonica organizzata da Nicodemo Vitetta , presidente del Club dell’ Unesco , presente anche l’assessore alla cultura Lidia Ritorto e il Presidente della Circoscrizione Lions , Giuseppe Ventra, che hanno portato un loro apprezzat contributo all’evento, il libro, che si snoda sul filo della ricerca del cambiamento, lascia spazio alla speranza . ” Credo che questo – dice Palma Comandè – sia l’aspetto più importante del mio scritto che ha per protagoniste due donne, una bisnonna ( la Padrina) simbolo autorevole di una mentalità e di una cultura d’altri tempi legata ad un indiscusso potere della ndrangheta e la nipote.forte di grande inquietudine derivata dalla autonomia di pensiero e dal bisogno di credere in una scelta di vita personale e non indotta da una strada “segnata” dall’appartenenza familiare. Un percorso che si rivela difficile perchè fuorviato da una cultura ‘ndranghetista, per certi versi arcaica ma difficile da superare e scosso da forti dubbi”. Storia d’altri tempi – chiediamo – o che fa ancora parte dell’attualità ? ” Il libro si sviluppa in un arco temporale che inizia da vecchia data ma devo confessare che è anche frutto di esperienze dirette che ho vissuto in campo scolastico, in alcuni paesi dell’entroterra, dove certo tipo di mentalità era molto marcata. poi studi e ricerche mi hanno dato certe conferme che ho deciso di portare in questo libro”. La conclusione ? ” E’ una conclusione aperta ma credo di poter affermare che le giovani, o i giovani, d’oggi , sentono fortemente la necessità di svincolarsi da quel mondo”.
Nella foto – Lidia Ritorto, Nicodemo Vitetta, Palmà Comandè e Federica Loccisano