LOCRIDE – FORTE MESSAGGIO DEL VESCOVO SULLA SANITA’

Aristide Bava
SIDERNO – Un messaggio forte e significativo, quello del Vescovo della Diocesi Locri Gerace, Mons. Francesco Oliva, indirizzato ai manifestanti che si sono radunati davanti all’ex ospedale di Siderno per chiedere ancora una volta per otto domeniche, l’attivazione della Casa della salute a nove anni dalla concessione di un finanziamento di 9.760.000 di euro non ancora utilizzato. Un messaggio che è andato oltre al semplice richiamo alla necessità della Casa della salute perchè ha anche testualmente affermato ” i problemi non solo solo della gente della Locride e della Piana ma interessano tutta la Calabria e sia chiaro, non ci interessiamo di sanità per una questione politica; guai se si politicizzasse la sanità. Guai a far entrare in essa interessi esterni. Sappiano che la nostra Locride, la Piana, l’intera Calabria, stanno soffrendoa causa dell’espandersi del contagio. E per questo motivo – ha detto rivolgendosi alla gente – che insieme a tutti voi desidero richiamare l’attenzione delle Istituzioni chiedendo che questa struttura sanitaria e tutte le altre strutture sanitarie dismesse possano recuperare quel ruolo importante per il quale sono state edificate. Non sta a me, e non mi sento capace – ha aggiunto il presule – indicare la soluzione a così grande problema ma condivido il vostro impegno nel chiedere a gran voce il rispetto al diritto della salute”. Poi un preciso riferimento agli operatori sanitari definiti “angeli custodi” e l’appello che “non vengano lasciati soli , senza strutture sanitarie e tecnologie adeguate” con il richiamo alla necessità che ” occorre investire di più in sanità” suffragato dalla considerazione che “lo esige il valore fondamentale della salute” e che ” ci sentiamo offesi quando si specula sulla sanità o si cercano di affermare inter3essi privati e si sprecano risorse ad essa destinate”. Un discorso forte, dicevamo, fatto, come lui stesso ha precisato, a nome di tutta la comunità diocesana della Locride. Ha messo in evidenza la “fragilità del territorio” e la necessità di una “grande sfida” per ricapitolarizzare al meglio le risorse aggiungendo testualmente ” Siamo qui per dire a voce alta che la organizzazione della sanità nella Locride e in Calabria ci interessa, e come cittadini non intendiamo arrenderci . La nostra comunità non accetta di essere considerata terra perduta e irrecuperabile o periferia abbandonata. Ha il diritto di avere una politica sanitaria attenta e rispettosa dei bisogni di cura. Non ci sentiamo cittadini di serie B – ha esclamato – ; il problema , lo sappiamo tutti non è solo l’ Ospedale di Locri. E’ tutta la sanità del territorio che ci preoccupa e merita attenzione. In questo contesto -ha detto facendo riferimento all’ex ospedale di Siderno – anche questa struttura sanitaria può fare la sua parte. Come Chiesa condividiamo questa vostra istanza , ci sentiamo partecipi di questo problema e intendiamo far sentire la nostra voce oggi e non solo oggi”. La presenza a Siderno di Mons. Oliva era già stata annunciata da parecchi giorni . Il Vescovo per l’occasione ha tenuto una S. Messa proprio all’esterno dell’ ex Ospedale, sotto un gazebo, nel vasto piazzale dove erano stati finanche predisposti i segni di distanziamento per i cittadini e con un perfetto servizio d’ordine al cospetto di molta gente, presente anche la presidente della Commissione straordinaria del Comune Maria Stefania Caracciolo. Il presule nella parte finale del suo intervento, prima della S. Messa, ha detto che ” bisogna uscire dalla politica del tornaconto personale ” evidenziando che “sul malato e sulla sofferenza umana non si specula” e che “nella nostra società occorre rivedere molte scelte sbagliate. A conclusione dopo un significativo messaggio religioso l’invito alla comunità a ” non arrendersi e continuare a manifestare con coraggio”.
nella foto l’omelia di Mons. Oliva