Aristide Bava
SIDERNO – Mentre oggi, domenica, i cittadini di Siderno si apprestano ad effettuare il nuovo annunciato Sit In presso l’Ospedale di Siderno, la nuova emergenza che si sta registrando presso l’ Ospedale di Locri ha dato stimolo al movimento inpiedipersiderno per una decisa presa di posizione. L’emergenza interessa tutti i cittadini del comprensorio e il movimento non ha remore nell’indicare che “una continua spoliazione della struttura, mette a repentaglio la salute dei cittadini e lede i diritti di tutta la Locride, che viene sempre più considerata una terra di serie B”. Tanto scrive il movimento sidernese dopo aver appreso ” con grande preoccupazione” la notizia riguardante «la sospensione dell’attività chirurgica per carenza di dirigenti medici di specialità (anestesisti)» presso l’ospedale di Locri. Una situazione che fa tornare alla mente “Disfunzioni vecchie, aggravate dall’emergenza Covid-19, che allungheranno oltre misura le liste d’attesa, degli interventi chirurgici programmati, ma anche degli interventi in urgenza. La spoliazione – scrive InpiediperSiderno ” è continua e con conseguenze pesantissime. Nell’ospedale d Locri mancano anestesisti, radiologi, non abbiamo un valido sistema di trasporto dei pazienti più gravi instabili verso gli ospedali Hub, le ambulanze sono assolutamente insufficienti e il servizio di elisoccorso notturno non è attivo”. A queste considerazioni ha chiaramente seguito il fatto che ” un attacco cardiaco, una frattura o una peritonite potrebbe essere fatali ad un paziente di Siderno, di Bovalino, di Bianco: lo vediamo ogni giorno sulla nostra pelle, nei tanti casi di quotidiano disservizio che toccano ogni giorno amici e parenti. Questo, nonostante le professionalità ancora rimaste nel nosocomio, mettono a repentaglio la loro stessa salute con turni massacranti e in costante difficoltà”. Poi la richiesta di avere ” delle risposte” e l’auspicio che ” Il commissario Longo esca dal silenzio, prenda atto della gravità della situazione e provveda alla soluzione con assoluta priorità”. E anche l’invito alla commissione straordinaria dell’ASP di Reggio Calabria di dire “a che punto sono le pratiche per l’indizione dei concorsi per i posti mancanti sia dell’area medica che di quella amministrativa. In questi lunghi anni di commissariamento della sanità in Calabria, – dice ancora la nota – abbiamo visto continui tagli ai servizi sanitari: se la necessità era però quella di rientrare dal debito, non ci siamo affatto riusciti. Il disavanzo è cresciuto, mentre l’unica cosa che è calata è la qualità dell’offerta sanitaria sul territorio. La sanità calabrese però merita di più: servono disperatamente investimenti per munirsi di un’offerta sanitaria adeguata agli standard previsti dalla legge, interrompendo il turismo sanitario che dissangua le tasche e le energie delle famiglie calabresi”. La manifestazione di oggi da parte del Comitato Pro casa della salute – lo ricordiamo – non riguarda solo la problematica locale ma da tempo è stata estesa alla necessità che venga rivisto lì’intero sistema sanitario del territorio. E ancora si attende un richiesto confronto con i vertici dell’azienda sanitaria provinciale.