Aristide Bava
SIDERNO – Dal piccolo centro interno di S. Agata del Bianco, e piu’ specificatamente dal suo sindaco Domenico Stranieri arriva un monito decisamente interessante che dovrebbe far riflettere i cittadini della Locride. Le considerazioni di Stranieri fanno riferimento alla recente presentazione, a Siderno ,del video promozionale della Costa dei Gelsomini, fatta dal massmediologo Klaus Davi che ” giustamente – dice il sindaco di S. Agata del Bianco – prova a scuotere l’immobilismo di testa e sguardo di molti di noi proponendo un’immagine “diversa” della Calabria”. Il video per il quale , aggiunge Stranieri, ” molti restano a bocca aperta come se arrivassero direttamente da una sorta di “età di mezzo”, mi fa riflettere sul nostro abituale, sconsolante, atteggiamento”. Quindi il primo cittadino che negli ultimi anni ha attivato a S. Agata del Bianco una serie di iniziative che hanno rivitalizzato il piccolo borgo interno, dopo aver ricordato che tempo addietro , in una circostanza quasi simile, ebbe a scrivere che “la Calabria è una regione che si accorge di essere bella perché ne parla, in un pezzo, il giornale francese Le Monde o perché il New York Times l’ha inserita fra i 52 posti al mondo” attualizza il suo concetto aggiungendo che “Ancora oggi è così: siamo come “un popolo intero di nati ciechi, tra i quali giunge uno straniero che, unico veggente in tutto il paese, per la prima volta rende accessibile agli abitanti la loro realtà”. Da qui la giusta spiegazione che molti cittadini della Locride non conoscono i nostri artisti e i nostri scrittori ” probabilmente perchè sono troppo “nostri”, hanno nomi poco “eccentrici” (quanto basta per essere citati e non letti), segnalano parecchi mali, ci dicono che la rivoluzione, la forza per risollevarci, deve nascere dentro di noi perché non verrà mai nessuno da fuori a salvarci. E per trovare questa forza – afferma Domenico Stranieri – non basta ripetere 200 volte la parola “sinergia” in ogni convegno. Il cosiddetto “turismo culturale”, poi, – aggiunge Stranieri – non è un semplice elenco di bellezze e monumenti, ma il risultato di un certo modo di ripensare agli elementi distintivi della nostra identità, alle risorse che vanno organizzate e gestite. Seguire l’esempio di Matera, o di altri luoghi, – dice ancora – presuppone la capacità di progettare e avere una visione di futuro. Occorre costruire una vera narrazione che trasformi il patrimonio culturale e naturalistico in esperienza evocativa legata al territorio. Il riscatto della Locride, in questo mondo, – conclude – non conosce altre scorciatoie”. Difficile dargli torto !
nella foto Domenico Stranieri