Aristide Bava
SIDERNO – Domani giovedì 11 ottobre partirà ufficialmente a Catanzaro, nella sala Oro della Cittadella Regionale, sede della Regione Calabria, un progetto sperimentale della durata di 3 anni per contrastare la dispersione scolastica e l’insuccesso formativo nelle aree a maggiore criticità sociale della regione a partire dalla Locride. Il progetto è denominato “Crescere in Calabria”, ed è un’iniziativa pilota che vede insieme una rete con capofila l’associazione Civitas Solis formata da 9 enti di Terzo Settore, 13 istituti scolastici contraddistinti da rilevanti fenomeni di abbandono e dispersione ” ( tra le scuole coinvolte nel progetto, per la Locride gli Istituti commerciale ” Marconi” e l’Istituto Professionale di Siderno , l’ Istituto Comprensivo Marina di Gioiosa- Mammola e l’ Istituto comprensivo “Coluccio-Filocamo” di Roccella), l’Assessorato alla scuola della Regione Calabria, il Dipartimento per la giustizia minorile di Reggio Calabria e l’Istituto per la Ricerca Sociale di Bologna come soggetto valutatore e di monitoraggio. Al primo incontro della rete ( ore 10.30), che ha come tema la costruzione di nuove dimensioni per l’apprendimento formativo dei giovani calabresi, sarà presente Maria Francesca Corigliano, assessore regionale all’Istruzione e alle Attività Culturali. In questa occasione verranno definite le date della formazione congiunta di tutti gli operatori che saranno coinvolti nell’iniziativa ed avviati i previsti tavoli territoriali finalizzati a promuovere reti locali di comunità educante. “La Calabria è una delle regioni d’Europa che registra i peggiori indici dal punto di vista del successo formativo e della presenza di giovani definiti Neet, ragazzi che non studiano né lavorano – spiega Francesco Mollace, coordinatore del progetto e direttore di Civitas Solis – e questa iniziativa si pone tra i principali scopi quello di garantire, attraverso l’uso di innovative metodologie provenienti dalla formazione esperienziale e motivazionale, il successo formativo e la permanenza entro i percorsi di istruzione e formazione di adolescenti caratterizzati da particolari fragilità (studenti ripetenti, con frequenza discontinua, minori del circuito giustizia minorile, allievi a rischio dispersione delle classi ponte tra 1° e 2° ciclo di studi).”. Mollace precisa anche che il progetto mira a divenire un modello di intervento sistemico ad alto potenziale con risultati tali da giustificare la continuità nel tempo delle azioni messe in campo, così come la loro riproducibilità in altri territori sia calabresi, che di altre regioni del sud Italia