Aristide Bava
Siderno. La problematica dei rifiuti negli ultimi tempi è letteralmente precipitata in quasi tutti i Comuni della Locride e a Siderno, ma anche in altri centri con maggiore densità abitativa, tocca punti ormai insopportabili. Legittime le proteste dei cittadini che sono stati costretti non solo a convivere con la spazzatura da loro stessa prodotta per molti giorni ma anche per lo scempio che si vede lungo le strade di un territorio che ( sic ) dovrebbe essere ad alta vocazione turistica. Possibile che non si riesca a trovare una soluzione adeguata, peraltro facilitata, in questa striscia di territorio della Locride, dalla presenza dell’impianto Tmb di Siderno ? Ormai si sta predicando da piuì anni che il problema principale in questo nel territorio sta essenzialmente nella mancanza di una discarica di servizio del citato impianto TMB di Contrada San Leo. Gli stessi sindaci lo sanno molto bene ma continuano a far finta di ignorare questo reale problema perchè – è inutile girare attorno al dito – non si riesce a trovare un primo cittadino disponibile ad accogliere nel territorio del proprio Comune la discarica. Non è una novità che in tempi relativamente pregressi la stessa Regione Calabria aveva individuato un territorio ritenuto idoneo a questo fabbisogno ma appena la notizia si è diffusa si sono alzate le classiche barricate e ,per il classico quieto vivere non si è voluto approfondire l’argomento. Il perchè è decisamente chiaro: nessun comune vuole una discarica di servizio sul proprio territorio anche se, probabilmente non è chiaro che in una eventuale discarica di questo tipo andrebbe conferita solo la parte dei rifiuti che non può essere ulteriormente differenziata, e, per di più, sarebbe stabilizzata e stoccata con assenza di percolato. Il vero problema è, però, che al solo nominare “discarica” tutti i sindaci sono refrattari ad ascoltare. E, allora, come si potrà uscire da questa emergenza stabile ? E chiaro che Siderno non può fare più di quello che ha fatto e sta facendo . Lo stesso impianto Tmb , a suo tempo, era nato solo come separatore, ed aveva il compito di far entrare il materiale per poi scartare l’umido e il prodotto che doveva andare al bruciatore. In pratica non c’era sosta, non c’era puzza lo stesso biofiltro lavorava senza “affaticamento”. Successivamente la Regione proprietaria dell’impianto e con l’emergenza rifiuti che avanzava e con le discariche che cominciavano a mancare, fece cambiare la destinazione d’uso e aumentò il numero dei comuni che scaricavano portandoli dai 22 inizialmente previsti a 42, in pratica tutti i Comuni della Locride. Il resto è storia recente. Cominciarono i guai e le proteste e malgrado i necessari adeguamenti dell’ impianto l’allargamento, in periodi di emergenza, ad altri Comuni dell’attività hanno provocato , e continuano a provocare grossi problemi. E’ chiaro che le sofferenze maggiori toccano ai cittadini di Siderno che hanno opposto netto rifiuto all’ampliamento dell’impianto ( rifiuto,peraltro, ufficializzato in una delibera di consiglio comunale) e si trovano, adesso. a dover ancora combattere per evitare che la situazione, già penalizzante per la città, si aggravi. E allora ci chiediamo , perchè la Regione non trova soluzioni alternative e continua a favorire solo soluzioni di emergenza ? Se realmente il problema, almeno su questo territorio si può sbloccare con una discarica di servizio si attivi e agisca sulla base delle disposizioni di legge. Piaccia o non piaccia al sindaco del territorio scelto, Certo è, come giustamente dicono i suoi cittadini, che non può essere sempre Siderno il capro espiatorio della vicenda.
nella foto La lavorazione del materiale prima dello smistamento