Aristide Bava
SIDERNO E siamo a otto. Tanti sono ormai gli anni che ci dividono dallo svuotamento della Diga sul Torrente Lordo. E tanti sono gli anni che ci dividono dalla promesse che l’invaso sarebbe stato ripristinato in tempi brevi . Un ritardo diventato cronico. L’invaso che sorge in contrada Pantaleo è stato svuotato quando è stato segnalato un guasto che avrebbe potuto procurare problemi, ma a quel tempo sembrava che tutto si dovesse risolvere in tempi molto brevi e, fu detto allora, con l’impiego di poco piu’ di ottocentomila euro. Invece i lavori di ripristino si sono perduti per strada e la situazione protrattasi nel tempo è decisamente precipitata tanto che, ad oggi è difficile quantificare che spesa ( si parla addirittura di cinque milioni) ci vorrà per ripristinare l’importante invaso. E diciamolo pure, non si sa neppure se ciò sarà possibile visto che il tempo passa invano e non si hanno notizie ufficiali su quale sarà la fine della Diga. Eppure questa brutta storia aveva fatto scrivere una sua ennesima pagina meno di un anno addietro, nel settembre del 2020 quando è’ stato pubblicato un avviso di gara per un importo di euro 652.428,96 (proponente il Consorzio di Bonifica dell’ Alto Jonio reggino, leggi Caulonia ) dalla Città Metropolitana per ” l’ Affidamento dei servizi di architettura e ingegneria relativi alla progettazione definitiva/esecutiva e coordinamento per la sicurezza in fase di progettazione, direzione lavori e coordinamento per la sicurezza in fase di esecuzione, per l’intervento di messa in sicurezza del pozzo di accesso alla camera di manovra delle paratoie e di ripristino della corretta funzionalità dell’invaso DIGA Timpa Di Pantaleo Sul Torrente Lordo nel Comune di Siderno” . Da allora non si è saputo più niente anche se , ad onor del vero, qualcuno si è posto un interrogativo molto serio : se piu’ di 652.000 euro servivano per il progetto che somma ci vorrà per realizzare veramente l’opera ? Un interrogativo da non sottovalutare e che porta anche a supporre che difficilmente si potevano, o si potranno, trovare i soldi necessari per rimettere le cose a posto . Salvo miracoli che difficilmente si verificano in questo lembo di terra dove tutto è difficile.. L’invaso, tanto per ricordarlo, è stato chiuso nel 2013 a causa, allora si disse, di una lesione alla canna del pozzo della camera di accesso alle paratoie. La Diga, per questo motivo, è stata svuotata sulla base di un’ordinanza dell’Ufficio Dighe nazionale. I “tempi brevi” per il suo ripristino pian piano si sono allungati . Il sito, col passare del tempo, è diventato un arido deserto ricettacolo spesso di spazzatura. Nell’agosto del 2017, sulla spinta di varie proteste della cittadinanza e delle associazioni ambientaliste arrivò a Siderno, per rendersi conto della situazione, anche l’allora presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, tanto che, sulla base delle sue promesse, si erano riaccese le speranze dei cittadini visto che lo stesso Oliverio, che era a capo di una apposita delegazione tecnico-politica si rese conto che il ripristino della Diga era una necessità non solo di Siderno ma dell’intero territorio della Locride . Lui stesso anticipò la necessità che la Diga di Siderno venisse inquadrata nel programma di rivalutazione delle Dighe presenti in Calabria finalizzate anche a contribuire a risolvere il problema della siccità. Da allora, però, il tempo, fatta salva la parentesi del settembre del 2020 con la pubblicazione del citato avviso di gara, il tempo è passato invano. Eormai la gente è stanca anche di sperare.