Aristide Bava
SIDERNO – Si è svolto nei giorni scorsi presso l’ Hotel President l’annuale incontro delle Giornate Cardiologiche dell’ Arca ( Associazioni Regionali dei Cardiologi Ambulatoriali) di Calabria e Sicilia. La manifestazione organizzata dai Dott. G. Putortì e L. Stella Brianza ha registrato la presenza di molti esperti cardiologi e cardiochirurghi delle due regioni , oltre ad alcuni noti esperti nazionali, riuniti per fare il punto della situazione sui temi emergenti della cardiologia. Tra i relatori anche il cardiochirurgo Gaetano Gargiulo, nota figura internazionale del settore, operante presso l’ ospedale S. Orsoia di Bologna ma sidernese d’origine, che ha trattato un tema di scottante attualità nel panorama della cardiologia e della cardiochirurgia, quello del trattamento dei pazienti adulti con cardiopatia congenita, i cosiddetti Guch, acronimo anglosassone che identifica tutti i pazienti che presentano una cardiopatia congenita, corretta o meno, e che raggiungono l’età adulta. Attualmente – ha precisato il noto cardiochirurgo – grazie anche ai progressi della cardiologia e della cardiochirurgia molti bambini che nascono con una cardiopatia congenita raggiungono, se ben curati, l’età adulta senza eccessivi problemi. Si stima che i Guch, in Europa, siano già piu’ di due milioni e in Italia circa 150.000. Questo tipo di paziente si porta appresso la necessità di essere seguito in modo accurato anche perchè puo’ presentare dei problemi particolari. Gargiulo ha fatto il caso, tra l’altro delle donne con cardiopatia congenita complessa che raggiungono l’età fertile e che devono, o vogliono, affrontare una gravidanza. Esiste per tutti la necessità – ha precisato il cardiochirurgo – di attivare nel panorama del sistema sanitario italiano un percorso diagnostico terapeutico appropriato che inizi dal territorio per terminare nei Centri di III livello dove sono presenti le varie specialità della cardiologia pediatrica fino ai Centri trapianti attrezzati per far fronte a tutte le richieste e le necessità dei pazienti. La cardiochirurgia – ha detto Gargiulo – attualmente mette a disposizione di questi pazienti molte soluzioni chirurgiche tradizionali ma fortunatamente anche la possibilità , nei casi di scompensi cardiaci terminali, di eseguire un trapianto cardiaco o un impianto artificiale come bridge al trapianto. E il noto professioniusta non ha mancato di portare l’esperienza del Centro Guch esistente presso l’ Azienda Ospedaliera S, Orsola di Bologna, che si occupa ormai da anni – ha precisato – di questi pazienti e rappresenta un punto di riferimento, non solo per quella Regione ma finanche a livello nazionale e internazionale. Il congresso si è sviluppato per tre giorni ed è servito come utile confronto tra i vari professionisti presenti.