Aristide Bava
SIDERNO – Maria Caterina Mammola di Siderno e Ugo Mollica di S. Ilario , sono stati tra i protagonisti della cerimonia di Premiazione di ” Salva la tua lingua” manifestazione promossa dall’UNPLI – Unione Nazionale Pro Loco d’Italia con Legautonomie Lazio, che si è svolta a Roma, nella maestosa sala della Protomoteca del Campidoglio, nei giorni scorsi . Salva la tua lingua è un premio nazionale di poesia e prosa in dialetto o lingua locale, e viene svolto in collaborazione col Centro Internazionale “Eugenio Montale” e E.I.P. “Scuola Strumento di Pace” con un obiettivo preciso, quello di salvaguardare il dialetto quale strumento d’identità per le numerose comunità delle Regioni, che conservano un patrimonio linguistico e storico notevole, ma a rischio per gli effetti della globalizzazione. Maria Caterina Mammola, nota scrittrice e poetessa, è risultata finalista per la Sezione “Poesia inedita” con una sua lirica dal titolo “Terra di hjumari”, incentrata sulle fiumare, caratteristiche del paesaggio locrideo. Ugo Mollica, valido collaboratore in convegni e promozioni culturali, è incluso pure tra i finalisti per la poesia inedita “A simina du ranu”, in cui esprime la sua visione lirica sul lavoro in un campo di grano. A entrambi è stata data una targa personalizzata, mentre le loro poesie, in dialetto e in italiano, con brevi note biografiche, sono state pubblicate in una Antologia apposita, proprio con nomi e testi di tutti gli Autori vincitori e finalisti della sesta Edizione del Premio, appunto quella di questo 2018. Maria Caterina Mammola ha ritirato personalmente la targa, mentre quella di Ugo Mollica, su delega del medesimo, è stata ritirata dal presidente della Pro Loco di Siderno Agostino Santacroce. Menzioni speciali sono andate ad alcune Pro Loco italiane. Tra le altre anche La Pro Loco di Siderno che ha ricevuto una menzione speciale con pergamena, per la collaborazione e per l’impegno profuso nel promuovere l’importante premio. La Giuria del Premio era costituita da personalità note nel mondo della cultura e del giornalismo. Il presidente onorario è il prof. universitario Giovanni Solimine, succeduto al grande linguista Tullio De Mauro, deceduto circa due anni fa, per cui è intervenuta la vedova, prof. Silvana Ferrero che ha relazionato, unitamente al prof. Salvatore Trovato, sul grande contributo che lo studioso ha riservato alle lingue locali, contributo di ricerche e memorie lasciate in eredità in modo da costruire una “rete” di conoscenze in tale settore. La Giuria si è complimentata sul valore e sulla qualità dei premiati. L’evento, è stato condotto da Massimo Giletti e Veronica Gatto, con interventi, tra le varie sezioni del Premio, di rappresentanti delle istituzioni e della cultura, tra cui, il sen. Questore Antonio De Poli, il presidente UNPLI Antonino La Spina, Bruno Manzi Presidente di Legautonomie Lazio, Giovanni Solimine, Pietrangelo Buttafuoco giornalista. Si è esibito pure un gruppo della Sardegna (considerato patrimonio immateriale dell’Unesco), I Tenores di Bitti “Remunnu ’e Loche”. E’ stato, insomma, un evento di grande spessore in cui è stato evidenziato che il linguaggio locale di una collettività, è ancora strumento naturale di comunicazione familiare, sociale, affettiva. È la lingua che richiama all’infanzia, alle emozioni personali di ognuno di noi, alle tradizioni popolari. Nel ricordo del passato, la lingua locale trasmette messaggi per il futuro, quale patrimonio immateriale di valori umani. Le Pro Loco in tale ambito sono chiamate a svolgere – è stato detto – un ruolo molto importante.
nella foto
Agostino Santacroce ( il primo da sinistra) e Maria Caterina Mammola unitamente ad altri premiati