Aristide Bava
SIDERNO – Il Presidente della Associazione ” I Care” di Siderno, Vito Pirruccio, che ha curato la recente manifestazione di Gerace sui 5 Martiri con la realizzazione di un Corteo storico che ha avuto grande successo, ha deciso di dare vita ad una petizione rivolta al Presidente della Repubblica per il “riconoscimento del sacrificio dei 5 Martiri di Gerace nel Pantheon del Museo del Risorgimento e per il ripristino nell’ Inno nazionale della strofa che richiama al ruolo e al contributo delle donne per l’ Unità d’Italia”. Questa la lettera inviata al Presidente Mattarella ” Signor Presidente della Repubblica ci rivolgiamo a Lei, nella Sua alta funzione di rappresentante della Nazione e dell’Unità dell’Italia, e facciamo appello alla Sua sensibilità di custode della Carta Costituzionale e dei principi di unità e pluralismo in essa contenuti, affinché il sacrificio dei 5 Martiri di Gerace, fucilati dai Borboni nella Piana di Gerace (RC) il 2 ottobre del 1847, abbia il meritato riconoscimento nel palinsesto espositivo del Museo del Risorgimento italiano. A distanza di 175 anni, il sangue dei giovani liberali Pietro Mazzone, Michele Bello, Domenico Salvadori, Gaetano Ruffo e Rocco Verduci, apostoli e martiri dell’Unità d’Italia, reclama il giusto spazio di memoria tra quanti diedero la vita per l’Italia Unita e Indipendente. In occasione dell’anniversario della fucilazione dei 5 Martiri di Gerace, come Associazione Museo della Scuola “I Care!”, unitamente al Comune di Gerace e a una nutrita rappresentanza di Associazioni e istituzioni culturali della Locride, abbiamo organizzato il I° Corteo Storico dei Cinque Martiri di Gerace e l’occasione ci è gradita per appellarci a Lei, Signor Presidente, affinché valuti se meritevole di attenzione la nostra richiesta di:1 – dedicare uno spazio nel palinsesto del Museo del Risorgimento di Torino all’impresa e al sacrificio dei Cinque Martiri di Gerace; 2– portare all’attenzione della storiografia accademica e dell’editoria scolastica una parte di Risorgimento “sconosciuto” o, meglio, trascurato. Sta in questo colpevole oblio della descrizione storica il motivo per cui il sacrificio dei Cinque Martiri di Gerace, a distanza di 175, non trova, ancora, collocazione nei programmi di Storia in uso nei manuali scolastici e universitari; 3 – valutare il reinserimento nel Canto degli Italiani della strofa originaria dedicata alle donne proposta e successivamente rimossa dallo stesso Goffredo Mameli: «Tessete o donzelle / bandiere e coccarde / fa l’alme gagliarde / l’invito d’amor». Una strofa naturalmente da riadattare nel suo significato figurato ai ruoli assunti dalle donne nell’ampio arco temporale di storia nazionale che va dalle lotte risorgimentali ad oggi e per segnare e riconoscere l’immenso lavoro di conquiste politico-sociale-economico-culturali intrecciato/tessuto dalle italiane per portare ad Unità il Paese e completare il processo democratico della Nazione. Siamo certi, Signor Presidente, di trovare in Lei, garante della Carta Costituzionale e dell’Unità d’Italia, anche, il custode della nostra memoria storica sulla quale si regge l’impianto del Paese e del nostro sistema democratico. Con i doverosi sensi di riconoscenza e fiducia”. F.to Vito Pirruccio