Oggi, domenica 16 dicembre 2018, alle ore 16,30, presso “Casa Santa Marta”, sede della Caritas diocesana, in Via Cusmano a Locri, sarà presentato il progetto “Insieme si può” destinato ai migranti.
A tal proposito, S.E. monsignor Francesco Oliva, vescovo di Locri-Gerace, ha spiegato:
“Presentiamo il progetto in questo contesto prenatalizio, che diviene occasione utile anche per augurare a tutti un Santo Natale. Col Natale Dio intende raggiungere ogni uomo, ciascuno di noi. A contatto col Suo Mistero, possiamo vivere l’esperienza del vero amore, quello che non crea steccati, muri, divisione, ma vuole incontrare tutti. Gesù nasce profugo in un paese non suo: la sua famiglia è di Nazareth, ma il Natale avviene a Betlemme. E subito dopo per l’arroganza e la prepotenza di Erode la santa Famiglia è costretta a fuggire in esilio, in Egitto, per mettere al sicuro il bambino.
L’obiettivo del nostro progetto è coerente con quanto il Santo Padre, papa Francesco c’invita a fare:
“Fare rete con l’educazione, prima di tutto, per istruire i più piccoli fra i migranti, cioè coloro che invece di sedere fra i banchi di scuola come tanti coetanei, passano le giornate facendo lunghe marce a piedi o su mezzi di fortuna e pericolosi. Anche loro hanno bisogno di una formazione per potere un domani lavorare e partecipare da cittadini consapevoli al bene comune. E nello stesso tempo si tratta di educarci tutti all’accoglienza e alla solidarietà, per evitare che i migranti e i profughi incontrino, sul loro cammino, indifferenza o, peggio, insofferenza.
Fare rete con l’educazione significa permettere alle persone di rialzarsi in piedi, di rimettersi in cammino con piena dignità, con la forza e il coraggio per affrontare la vita valorizzando i propri talenti e la propria operosità.
Fare rete con l’educazione è una soluzione valida per spalancare i cancelli dei campi-profughi, consentire ai giovani migranti di inserirsi nelle società nuove, incontrando solidarietà, generosità e promuovendole a loro volta” (papa Francesco).
Possa il progetto essere una piccola “goccia” che dà conforto a chi dopo la prima accoglienza ha bisogno di essere integrato nella comunità per una vita dignitosa e autenticamente umana”.
Locri 16 dicembre 2018
L’Ufficio Diocesano per le Comunicazioni Sociali