S.E. monsignor Francesco Oliva, vescovo di Locri-Gerace, a nome suo e della chiesa diocesana, esprime piena fiducia, vicinanza e solidarietà a don Tonino Saraco, Rettore del Santuario di Polsi e Parroco ad Ardore, fatto oggetto di insulti e scritte offensive.
Le scritte denigratorie sono state notate ieri su un muro lungo una strada provinciale ad Ardore; dopo averne ricevuto segnalazione, il sacerdote si è recato presso la locale Stazione dei Carabinieri dove ha sporto denuncia per diffamazione.
“Ancora una volta viene scelta la via della diffamazione, per denigrare un sacerdote, che tanto bene opera sia al Santuario della Madonna della Montagna che nella parrocchia di Ardore Marina” afferma il vescovo, aggiungendo: “Con gli insulti e la diffamazione non si va da nessuna parte. Si lede la dignità della persona e si tenta di scoraggiare ogni proposito di bene”.
L’azione pastorale condotta da don Tonino, tanto in parrocchia quanto al Santuario della Madonna di Polsi, è un servizio religioso importante, che non ha niente a che vedere con altri interessi privati. Le sue attività sono dirette a privilegiare sempre il bene della comunità e non di singoli. Per quanto riguarda il Santuario della Madonna di Polsi, tende ad affermare, in piena sintonia col vescovo, l’immagine di ciò che dev’essere: luogo di preghiera, di conversione a Dio e di accoglienza dei pellegrini, ma anche spazio umano di crescita sociale e civile che non cede ai compromessi e non si concilia con qualunque azione illegale e malavitosa.
In tale direzione già si vedono tanti buoni frutti, quali un’accoglienza dignitosa e sicura dei pellegrini, l’organizzazione di incontri e ritiri spirituali, la vigilanza e l’ordine pubblico.
“A don Tonino – dichiara ancora il vescovo- ho affidato quattro anni fa la custodia di questo luogo sacro sapendo che non si sarebbe arreso di fronte ad ogni possibile forma di intimidazione. Purtroppo spesso ha dovuto confrontarsi con mentalità distorte e comportamenti negativi che ostacolano il cambiamento ed il rinnovamento. A lui ribadisco la piena fiducia mia e della chiesa diocesana unitamente all’invito a non desistere di fronte ad ogni forma di calunnia e di insulto.
Esprimo altresì la più totale disapprovazione verso tali gesti, ricordando che chi opera nelle tenebre ha paura della luce, chi semina maldicenze o diffama una persona attraverso scritte ingiuriose, lettere anonime o sui social ed altre vie illecite non cammina nella Chiesa, e, se è cristiano, offende questo nome e non segue gli insegnamenti del Signore.
Infine, il vescovo invita la comunità a reagire prendendo le distanze da tali inaccettabili comportamenti: “Bisogna scegliere sempre la via della carità, della lealtà e del rispetto verso tutti. Questa l’unica via che fa crescere in umanità il nostro territorio”.
Locri 11 gennaio 2021