Emergenza nel settore apiario per il parassita “ Aethina tumida”. Sei apicoltori denunciati e multati dai Carabinieri forestali per inosservanza delle norme a tutela del patrimonio apistico nazionale.
Una grave minaccia si profila ai danni del settore apistico italiano, potenzialmente in grado di azzerare la produzione dell’apicoltura nazionale. Nelle ultime settimane sono 6 gli apicoltori che nei territori dei comuni di Laureana, Serrata, San Pietro di Caridà e Gioia Tauro, i Carabinieri Forestali delle Stazioni di Laureana e Cittanova coadiuvati da militari del Comando Regione Carabinieri Forestale “Calabria” di Reggio Calabria hanno multato e denunciato all’Autorità Giudiziaria, per aver disatteso le norme dello Stato emanate per contrastare la diffusione di un parassita infestante gli alveari delle api domestiche, la AETHINA TUMIDA. Questo piccolo coleottero, originario del Sudafrica, è stato segnalato per la prima volta in Italia in data 11/09/2014 dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie nei dintorni di Gioia Tauro, probabilmente introdotto accidentalmente per mezzo del traffico marittimo del porto e diffusosi nelle campagne circostanti. La pericolosità dell’insetto è massima per gli allevamenti apiari poiché riesce ad infestare le arnie, riproducendosi all’interno di esse. Nella fase larvale può distruggere l’intera colonia nutrendosi della covata, divorando e contaminando il miele causandone la fermentazione, fino ad arrivare alla completa distruzione e all’abbandono dell’arnia di tutta la colonia. Impupandosi nel terreno ne fuoriesce l’adulto che volando può colonizzare, ripetendo il ciclo, altre arnie ubicate nei dintorni fino ad un raggio di 10 km. Lo Stato e la regione Calabria hanno emanato una serie di norme e provvedimenti atti a limitare l’espansione del parassita, il quale si avvantaggia anche dal nomadismo apiario, ovvero del trasporto delle arnie effettuato dagli apicoltori da un territorio ad un altro a secondo della flora prevalente e della qualità di miele da essa attesa. La legge prevede la registrazione alla BDA (Banca Dati Apistica Nazionale) per chiunque detenga alveari, così come deve essere segnalato ogni movimento delle arnie sul territorio, previo controllo sanitario da parte del servizio veterinario dell’Azienda Sanitaria Provinciale di zona. In provincia di Reggio Calabria inoltre l’Ordinanza Regionale n. 94 del 19/09/2014 ha istituito una “zona di protezione” estesa 20 km dal punto di rinvenimento del primo focolaio di infezione ed una “zona di sorveglianza” nella parte restante del territorio regionale, comprendente una serie di divieti, controlli sanitari ed adempimenti differenziati per gli operatori del settore. E’ nella inosservanza di tali norme la ragione del deferimento all’autorità giudiziaria di n. 6 apicoltori provenienti anche dalla Sicilia, nonché il sequestro di diverse decine di arnie e la comminazione di verbali amministrativi per un importo complessivo di oltre 21.000 euro a carico dei 6 apicoltori.
L’attività di controllo è estesa anche nella regione Sicilia a tutela di tale importante comparto produttivo e della straordinaria qualità del miele e suoi derivati prodotti in Calabria.