di Aristide Bava
Salvaguardare le coste della provincia reggina e della Calabria dalla erosione sta diventando una vera e propria necessità ma il problema che pure è già da anni all’attenzione degli organismi istituzionali continua ad essere sottovalutato. Ed è opportuno chiarire che il problema della erosione delle coste è certamente da considerare prioritario per una zona come quella della Locride e come quella della provincia tirrenica dove il turismo dovrebbe essere una priorità assoluta per il suo sviluppo economico e sociale. Questo problema è stato attentamente analizzato dagli esperti del Corsecom che, da tempo, si stanno occupando delle problematiche più rilevanti del territorio della Locride. Dopo aver acceso i riflettori sulla Diga del Torrente Lordo il cui iter di ripristino è già “partito” grazie al recente finanziamento ministeriale di oltre 22 milioni di euro il Corsecom ha, anche approfondito, infatti, il tema dell’erosione delle coste confrontandosi con gli Operatori turistici che ritengono che questo problema deve essere affrontato con urgenza. In una apposita nota della segreteria del Corsecom viene ricordato che già nel 2021, gli operatori avevano espresso preoccupazione per l’accentuarsi dell’erosione lungo i litorali. La Regione Calabria, riconoscendo il fenomeno come una minaccia crescente per il turismo balneare, aveva anche istituito un Tavolo Tecnico Regionale per coordinare i necessari interventi: “L’area Metropolitana di Reggio Calabria,- si legge nella nota del Corsecom – con i suoi 220 km di costa, è stata tra le prime ad assumere un ruolo attivo in questo processo, vista la rilevanza del territorio e dopo un lungo iter burocratico, lo scorso luglio 2024 è stato istituito, il “Tavolo Tecnico per il coordinamento dei soggetti istituzionali preposti alla mitigazione dell’erosione costiera”. In quell’incontro il Sindaco Giuseppe Falcomatà ha delegato il consigliere metropolitano Salvatore Fuda alla coordinazione del tavolo. Alla riunione erano presenti anche il Vicesindaco metropolitano Carmelo Versace e i consiglieri metropolitani Giuseppe Marino e Antonino Zimbalatti. E Fuda si è messo subito al lavoro evidenziando l’importanza di un dialogo tra le autorità competenti per affrontare efficacemente l’erosione costiera, un problema che si intreccia con il dissesto idrogeologico e con le problematiche delle fiumare esistenti nel territorio reggino evidenziando anche che le amministrazioni locali possono accedere ai fondi per la progettazione, ma è necessario lavorare in maniera unitaria per sviluppare progetti ben strutturati. Anche per questo l’Ing. Pasquale Antico, tecnico delegato dal Corsecom, ha contattato Salvatore Fuda per approfondire la situazione. Durante il colloquio, Fuda ha ribadito quanto già detto da Falcomatà, sottolineando la complessità del problema che riguarda sia la costa tirrenica che quella ionica. Ha suggerito che la progettazione potrebbe essere suddivisa per gruppi di comuni, o anche gestita autonomamente da singoli comuni, a seconda delle specificità delle loro spiagge.In sintesi,- è affermato nella nota del Corsecom – Fuda si è riservato di fare nei prossimi giorni il punto della situazione, verificando le richieste provenienti dalla fascia jonica e tirrenica, nonché le risorse disponibili per i progetti. In questo contesto, la Dirigenza del Corsecom ha ritenuto fare alcune precisazioni riguardo le schede che documentano lo stato dei lavori e delle problematiche sul territorio della Locride. Queste schede, frutto del volontariato dei tecnici del Corsecom, saranno, adesso, messe a disposizione delle istituzioni locali, territoriali e regionali, per garantire la corretta realizzazione e il controllo dei progetti, perché – afferma il Corsecom – si deve evitare che le opere rimangano incompiute o che vengano sospesi i lavori e soprattutto impedire i soliti ritardi ormai non più sostenibili”. Intanto la prima necessità è quella di dare l’avvio ad una ipotesi progettuale, sul delicato problema, non più procrastinabile.